Album "Noi che gridammo al vento": immagini e documenti
La quarta gallery del progetto Ombre sotto i portici è dedicata a Noi che gridammo al vento, pubblicato nel 2016 dall’editore Einaudi.
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce a questa edizione, al momento l’unica uscita nelle librerie (in formato cartaceo).
Il romanzo non fa parte della serie dedicata a Sarti Antonio, può piuttosto essere ascritto a quel filone di testi della produzione macchiavelliana che, pur mantenendo lo statuto di fiction, raccontano e indagano eventi cardine della storia italiana, in particolare episodi di criminalità pubblica strettamente correlati alle trame politiche e sociali del nostro paese. Romanzi come Funerale dopo Ustica, la cui lettura chiuderà questo ciclo di incontri, e Strage, al contrario primo testo affrontato dal Gruppo di Lettura e su cui si può consultare una gallery di documenti analoga a questa. Noi che gridammo al vento anzi non solo ripropone alcuni personaggi già visti in Strage, ma si salda strettamente a esso dal momento che le ultime pagine sono ambientate a Bologna il 2 agosto 1980.
I documenti presentati sono quasi interamente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato, la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Come sempre ricordiamo che per rimanere aggiornati sull’attività di Macchiavelli e ricostruire la sua lunga carriera di romanziere si può consultare il sito a lui dedicato.
Rosolino Petrotta, Arbëresht në Siqeli (1941)
Costumi di Piana dei Greci: UNA SPOSA
(Palermo 29 settembre 1929)
La sposa ritratta nella foto col costume tradizionale ricorda la figura di Eva, che accoglie Stella al suo arrivo a Piana e la accompagna nel processo di riscoperta delle proprie origini, pur essendo dubbiosa riguardo alle reali motivazioni del ritorno della ragazza. Eva, di origine milanese, è giunta in Sicilia appena diciottenne proprio per sposare un ricco possidente di Piana, ambientandosi da subito fra i nuovi compaesani nonostante la distanza sociale e culturale. Nel romanzo ha anche un’importante funzione di documentazione degli eventi del passato e di una cultura che sta scomparendo, grazie alla sua passione per la fotografia. Le immagini scattate dalla donna risulteranno fondamentali per Stella e il suo percorso di recupero delle memorie dell’infanzia.
Nel già citato articolo di Giuseppe Cocchiara Lembi di Albania in Sicilia vengono ricordate le tradizioni del rito matrimoniale tipiche di Piana.
Rosolino Petrotta, Arbëreshë në Siqueli, Tirane, Botim i ministris s'arsimit, 1941.