Album "Noi che gridammo al vento": immagini e documenti
La quarta gallery del progetto Ombre sotto i portici è dedicata a Noi che gridammo al vento, pubblicato nel 2016 dall’editore Einaudi.
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce a questa edizione, al momento l’unica uscita nelle librerie (in formato cartaceo).
Il romanzo non fa parte della serie dedicata a Sarti Antonio, può piuttosto essere ascritto a quel filone di testi della produzione macchiavelliana che, pur mantenendo lo statuto di fiction, raccontano e indagano eventi cardine della storia italiana, in particolare episodi di criminalità pubblica strettamente correlati alle trame politiche e sociali del nostro paese. Romanzi come Funerale dopo Ustica, la cui lettura chiuderà questo ciclo di incontri, e Strage, al contrario primo testo affrontato dal Gruppo di Lettura e su cui si può consultare una gallery di documenti analoga a questa. Noi che gridammo al vento anzi non solo ripropone alcuni personaggi già visti in Strage, ma si salda strettamente a esso dal momento che le ultime pagine sono ambientate a Bologna il 2 agosto 1980.
I documenti presentati sono quasi interamente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato, la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Come sempre ricordiamo che per rimanere aggiornati sull’attività di Macchiavelli e ricostruire la sua lunga carriera di romanziere si può consultare il sito a lui dedicato.
Emanuele Portal, Una colonia albanese in Sicilia (1916)
Se Piana degli Albanesi è una delle colonie più importanti fondate dai profughi albanesi in Sicilia, molte altre ne sorgono fra XV e XVI secolo. Di alcune di esse però è più difficile cogliere il legame con il paese d’origine. Vale per esempio per il paese di Biancavilla - in origine Callicari - nella provincia di Catania che al momento dell’uscita di questo breve articolo (1916) non era annoverata fra gli insediamenti arbëreshë dell’isola a causa della «sparizione d’ogni influenza albanese nei riti, nei costumi, nella lingua» (p. 3). L’autore Emanuele Portal orgogliosamente ricostruisce l’origine del paese, riscoprendone le tracce nello stemma, nella toponomastica, nei cognomi delle famiglie e in alcuni palazzi e monumenti.
Un dettaglio visibile in questa immagine, la dedica manoscritta che si trova sul frontespizio, ci offre uno spunto interessante: l’autore lo dona infatti «All’insigne scienziato prof. Baldacci».
Emanuele Portal, Una colonia albanese in Sicilia, Roma, Direzione della Nuova Antologia, 1916.
L’articolo è un estratto dalla «Nuova antologia».