Album "Noi che gridammo al vento": immagini e documenti
La quarta gallery del progetto Ombre sotto i portici è dedicata a Noi che gridammo al vento, pubblicato nel 2016 dall’editore Einaudi.
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce a questa edizione, al momento l’unica uscita nelle librerie (in formato cartaceo).
Il romanzo non fa parte della serie dedicata a Sarti Antonio, può piuttosto essere ascritto a quel filone di testi della produzione macchiavelliana che, pur mantenendo lo statuto di fiction, raccontano e indagano eventi cardine della storia italiana, in particolare episodi di criminalità pubblica strettamente correlati alle trame politiche e sociali del nostro paese. Romanzi come Funerale dopo Ustica, la cui lettura chiuderà questo ciclo di incontri, e Strage, al contrario primo testo affrontato dal Gruppo di Lettura e su cui si può consultare una gallery di documenti analoga a questa. Noi che gridammo al vento anzi non solo ripropone alcuni personaggi già visti in Strage, ma si salda strettamente a esso dal momento che le ultime pagine sono ambientate a Bologna il 2 agosto 1980.
I documenti presentati sono quasi interamente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato, la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Come sempre ricordiamo che per rimanere aggiornati sull’attività di Macchiavelli e ricostruire la sua lunga carriera di romanziere si può consultare il sito a lui dedicato.
Antonio Baldacci, L'Albania (1929)
In una delle opere principali di Baldacci dedicate alla storia dell’Albania si trova un breve capitolo intitolato Le minoranze e le colonie albanesi, in cui viene analizzata la distribuzione dei discendenti degli emigrati dal paese balcanico non solo in Italia ma anche in altri stati, europei e non. Baldacci fornisce le cifre di persone di origine albanese presenti in diversi comuni dell’Italia meridionale al momento in cui il volume viene pubblicato, il 1929, quindi poco meno di 20 anni prima della strage di Portella. Possiamo notare che Piana dei Greci è di gran lunga il comune in cui c’è il più alto numero di abitanti parlanti un dialetto albanese, 8.447. Si tratta dell’84% della popolazione totale del comune. Ci sono anche comuni in cui la percentuale dei parlanti dialetti albanesi è del 100%.
La tabella riporta anche i dati di San Cipirello, un altro dei paesi - più volte citato in Noi che gridammo al vento - da cui si conveniva a Portella in occasione del Primo Maggio. Pur essendo molto vicino a Piana praticamente non registra nessuna rappresentanza di discendenti da emigrati albanesi.
Antonio Baldacci, L’Albania, Roma, Istituto per l?Europa orientale, [1929?].