Album "Il nome della rosa"
In questa gallery raccogliamo documenti di varia natura che illustrano la genesi e la successiva vita editoriale del romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco, che fanno riferimento agli eventi e ai temi trattati nell’opera o che possono avere fornito una base informativa per l’autore. Riguardo a questo punto dobbiamo mettere le mani avanti (come non abbiamo mai fatto per gli altri libri letti dal Gruppo di lettura) per denunciare fin da ora che in alcune occasioni - sempre dichiarate - ci siamo divertiti ad azzardare e a proporre ipotesi che non hanno nessuna pretesa di essere dimostrate o dimostrabili. Ma se si fa una rassegna anche minima dei numerosi saggi o articoli dedicati al romanzo ci si accorge che gli stessi critici di professione hanno spesso azzardato e suggerito ipotesi poco fondate sulle fonti di Eco, tanto che lui stesso - lo vedremo - ha in alcuni casi dovuto stupirsi di quanto leggeva e, se lo riteneva necessario, rettificare. Dunque questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione del testo letterario (quando abbiamo presentato un’interpretazione critica è perché altri l’avevano già proposta e ci sembrava utile discuterne). Questo è il resoconto di un’esperienza di lettura, che si prende la libertà di azzardare un gioco - quello della ricerca di fonti, citazioni, allusioni - che è d’altra parte ben giustificato e anzi incoraggiato sia dall’Eco Autore Empirico che dall’Eco Autore Modello (riprendiamo una terminologia ben diffusa e presete in un saggio che incontreremo spesso, Interpretazione e sovrainterpretazione). Per noi bibliotecari-lettori un invito a nozze che non potevamo rifiutare.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1980. La paginazione è rimasta inalterata nelle numerose ristampe Bompiani che non facciano parte di una specifica collana, comprese quelle a cui sono state aggiunte le Postille a Il nome della rosa (nella gallery forniremo maggiori informazioni sulla vita editoriale del testo).
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Umberto Eco, Il nome della rosa (ed. Premio Strega, 2007)
La grande attenzione ricevuta dal romanzo prima ancora della sua uscita si accresce naturalmente quando approda in libreria. Nel luglio del 1981 il successo viene certificato (e amplificato) dalla vittoria del Premio Strega. Fra i 10 finalisti era presente anche l’opera di Siciliano che già nel dossier di «Panorama» citato in precedenza era contrapposta e accoppiata al romanzo di Eco. Una curiosità: il premio in denaro è di 1.000.000 di lire.
Nel 2007 il romanzo esce in una edizione speciale all’interno della collana che la casa editrice UTET dedica alle opere vincitrici del Premio Strega.
Questa edizione contiene una prefazione del grande semiologo Jurij Lotman (p. IX-XLII) intitolata L’uscita dal labirinto, che aveva accompagnato come postfazione la prima traduzione in russo del romanzo, pubblicata nel 1989, quando ancora - dice Lotman - Eco era quasi sconosciuto al grande pubblico di quel paese (in seguito invece verranno tradotte molte sue opere romanzesche e saggistiche). Il semiologo russo, dopo avere dibattuto se quello di Eco sia un romanzo storico o poliziesco e avere scartato entrambe le ipotesi, conclude con l’affermazione che Il nome della rosa , in quanto «romanzo sulla parola e sull’uomo», è un romanzo semiotico perché «la scienza che studia il posto della parola nella cultura, il rapporto tra parola e uomo, si chiama semiotica» (p. XLI).
Lotman era stato citato come teorico di riferimento per il romanzo da Maria Corti nel suo breve articolo contenuto nel dossier uscito su «L’Espresso» il 16 ottobre 1980.
Umberto Eco, Il nome della rosa, prefazione di Jurij Lotman, Torino, UTET, 2007.