Album "Il nome della rosa"
In questa gallery raccogliamo documenti di varia natura che illustrano la genesi e la successiva vita editoriale del romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco, che fanno riferimento agli eventi e ai temi trattati nell’opera o che possono avere fornito una base informativa per l’autore. Riguardo a questo punto dobbiamo mettere le mani avanti (come non abbiamo mai fatto per gli altri libri letti dal Gruppo di lettura) per denunciare fin da ora che in alcune occasioni - sempre dichiarate - ci siamo divertiti ad azzardare e a proporre ipotesi che non hanno nessuna pretesa di essere dimostrate o dimostrabili. Ma se si fa una rassegna anche minima dei numerosi saggi o articoli dedicati al romanzo ci si accorge che gli stessi critici di professione hanno spesso azzardato e suggerito ipotesi poco fondate sulle fonti di Eco, tanto che lui stesso - lo vedremo - ha in alcuni casi dovuto stupirsi di quanto leggeva e, se lo riteneva necessario, rettificare. Dunque questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione del testo letterario (quando abbiamo presentato un’interpretazione critica è perché altri l’avevano già proposta e ci sembrava utile discuterne). Questo è il resoconto di un’esperienza di lettura, che si prende la libertà di azzardare un gioco - quello della ricerca di fonti, citazioni, allusioni - che è d’altra parte ben giustificato e anzi incoraggiato sia dall’Eco Autore Empirico che dall’Eco Autore Modello (riprendiamo una terminologia ben diffusa e presete in un saggio che incontreremo spesso, Interpretazione e sovrainterpretazione). Per noi bibliotecari-lettori un invito a nozze che non potevamo rifiutare.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1980. La paginazione è rimasta inalterata nelle numerose ristampe Bompiani che non facciano parte di una specifica collana, comprese quelle a cui sono state aggiunte le Postille a Il nome della rosa (nella gallery forniremo maggiori informazioni sulla vita editoriale del testo).
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Aristotele, Poetica (1587)
La seconda edizione della Poetica tradotta e commentata da Riccoboni, pubblicata a Padova nel 1587, di cui qui vediamo il frontespizio (che riporta l’indicazione dell’appendice dedicata al comico) il modello inconscio del manoscritto assassino, è fortunatamente posseduta dalla Biblioteca di Casa Carducci a Bologna, che è sezione speciale dell’Archiginnasio. Ringraziamo i colleghi di questa biblioteca per averci fornito una riproduzione integrale del volume. O meglio, una riproduzione integrale di ciò che rimane del volume. Basta infatti leggere con attenzione le informazioni contenute nel catalogo per essere informati del fatto che si tratta di un esemplare mutilo dei fascicoli ²A-Y⁴. Che significa che in quel volume sopravvive solo il testo aristotelico. Il commento e, soprattutto, l’Ars comica ex Aristotele, sono scomparsi, asportati da una mano sconosciuta. Se fossimo scrittori di gialli ne uscirebbe una trama misteriosa in cui qualche seguace di Jorge da Burgos continua la sua campagna moralizzatrice contro il riso...
Poetica Aristotelis ab Antonio Riccobono latine conversa: Eiusdem Riccoboni Paraphrasis in Poeticam Aristotelis: eiusdem Ars comica ex Aristotele, Padova, apud Paulum Meietum, 1587.