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Album "Il cimitero di Praga"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del romanzo Il cimitero di Praga di Umberto Eco (2010), che fanno riferimento agli eventi e ai temi trattati nell’opera o che possono avere fornito una base informativa per l’autore. Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione del testo letterario (quando abbiamo presentato un’interpretazione critica è perché altri l’avevano già proposta e ci sembrava utile discuterne). Ancor meno si vuole dare un giudizio sui tanti temi complicati e scomodi presenti nel romanzo, che meritano approfondimenti ben più avanzati.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie) che non vuole essere esaustivo di tutte le opere citate nel romanzo. Anzi anche l’assenza dalla gallery di alcuni testi citati da Eco, dovuta spesso al fatto che quella specifica opera non è conservata in biblioteca, può avere un significato per opere che spesso hanno avuto una vita controversa, trattato temi spinosi e viaggiato sul confine fra falso, plagio, provocazione e inganno.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 2010.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
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Le prigioni di Parigi
Il racconto dell’attentato organizzato da Felice Orsini compare nel romanzo quando Simonini è stato mandato segretamente in carcere a Parigi dai servizi segreti francesi per avvicinare Maurice Joly, autore del volume Dialogue aux enfers entre Machiavel et Montesquieu, ou La politique de Machiavel au XIX siècle par un contemporain, che diventerà per il protagonista una nuova fonte a cui attingere per costruire la scena madre della riunione nel cimitero di Praga. Oltre allo scrittore, Simonini in prigione incontra l’esperto di esplosivi Gaviali che - a suo dire - avrebbe dovuto preparare gli esplosivi per Orsini, che però all’ultimo momento aveva preferito rivolgersi agli inglesi «Perché si sa, gli stranieri sono sempre più bravi di noi» (p. 206).
Nell’immagine un carcerato della prigione di Sainte-Pélagie, la stessa in cui viene rinchiuso Simonini.
Adolphe Guillot, Paris qui souffre. Les prisons de Paris, dessins d’après nature par Montégut, Parigi, E. Dentu, 1890.