Album "I mille volti di Sarti Antonio"
Il romanzo Ombre sotto i portici, pubblicato per la prima volta nel 1976 e in diverse occasioni negli anni successivi, spesso anche insieme ad altri romanzi brevi, offre tematiche in gran parte già affrontate nelle galleries precedenti, a partire dalla doppia visione della città qui rappresentata con una sineddoche dai portici. Elemento generalmente considerato simbolo di civiltà - uno spazio che potrebbe rimanere privato diventa invece luogo pubblico che offre riparo e conforto a chi si trova in strada - può diventare spazio minaccioso, capace di offrire angoli nascosti e oscuri ai malintenzionati.
Per non ripetere tematiche già viste, il romanzo sarà quindi solamente spunto per illustrare brevemente la carriera teatrale di Loriano Macchiavelli - in buona parte precedente la produzione giallistica ma che continua e riemerge anche dopo il successo come romanziere - e spendere qualche parola sulla nascita di Sarti Antonio. Questo ci porterà ad esplorare un aspetto curioso, cioè come nel corso degli anni i personaggi principali della serie dedicata a Sarti Antonio - e in particolare il sergente stesso - sono stati rappresentati in media che prevedono l’utilizzo dell’immagine, statica o in movimento: illustrazioni che hanno accompagnato alcuni romanzi e trasposizioni a fumetti nell’ambito del documento cartaceo, film e serie TV nell’universo della multimedialità.
Da una parte diversi illustratori hanno quindi dato un volto al sergente e ai suoi compagni di avventure - come sempre in maniera più o meno fedele alle indicazioni fornite da Macchiavelli, quando presenti - dall’altra alcuni attori sono stati scelti per mettere i propri lineamenti al servizio dei personaggi. Fra questi uno è veramente diventato il volto per eccellenza di Sarti nell’immaginario del pubblico, tanto che, lo vedremo, è spesso finito anche sulle copertine dei romanzi.
Il Sarti Antonio di Otto Gabos
Sarti Antonio e Rosas.
Loriano Macchiavelli - Otto Gabos, Sarti Antonio. Come cavare un ragno dal buco, Milano, Leonardo, 2010.