Album "I mille volti di Sarti Antonio"
Il romanzo Ombre sotto i portici, pubblicato per la prima volta nel 1976 e in diverse occasioni negli anni successivi, spesso anche insieme ad altri romanzi brevi, offre tematiche in gran parte già affrontate nelle galleries precedenti, a partire dalla doppia visione della città qui rappresentata con una sineddoche dai portici. Elemento generalmente considerato simbolo di civiltà - uno spazio che potrebbe rimanere privato diventa invece luogo pubblico che offre riparo e conforto a chi si trova in strada - può diventare spazio minaccioso, capace di offrire angoli nascosti e oscuri ai malintenzionati.
Per non ripetere tematiche già viste, il romanzo sarà quindi solamente spunto per illustrare brevemente la carriera teatrale di Loriano Macchiavelli - in buona parte precedente la produzione giallistica ma che continua e riemerge anche dopo il successo come romanziere - e spendere qualche parola sulla nascita di Sarti Antonio. Questo ci porterà ad esplorare un aspetto curioso, cioè come nel corso degli anni i personaggi principali della serie dedicata a Sarti Antonio - e in particolare il sergente stesso - sono stati rappresentati in media che prevedono l’utilizzo dell’immagine, statica o in movimento: illustrazioni che hanno accompagnato alcuni romanzi e trasposizioni a fumetti nell’ambito del documento cartaceo, film e serie TV nell’universo della multimedialità.
Da una parte diversi illustratori hanno quindi dato un volto al sergente e ai suoi compagni di avventure - come sempre in maniera più o meno fedele alle indicazioni fornite da Macchiavelli, quando presenti - dall’altra alcuni attori sono stati scelti per mettere i propri lineamenti al servizio dei personaggi. Fra questi uno è veramente diventato il volto per eccellenza di Sarti nell’immaginario del pubblico, tanto che, lo vedremo, è spesso finito anche sulle copertine dei romanzi.
L'archivista (1985): Flavio Bonacci
Nel 1985 Flavio Bonacci torna a interpretare Sarti Antonio nel film L’archivista, che in quell’anno viene presentato al Festival di Locarno e che verrà trasmesso dalla Rai nel 1988. Ora è disponibile su YouTube.
In Come nacque il film L’archivista il regista Guido Ferrarini ricostruisce la genesi di questo lavoro che inizialmente doveva mettere in scena una storia con protagonista Sarti Antonio, Il diamante insanguinato (che ritroveremo più avanti). Il progetto poi cambia completamente e si opta per una sceneggiatura - L’imbianchino del Pratello, a cui la Rai cambierà il titolo in L’archivista - che vede protagonista un collega di Sarti, Poli Ugo detto lo Zoppo, che è appunto l’archivista della Questura di Bologna. Lo sceneggiatore è lo stesso Macchiavelli. Nel film recitano e sono coinvolti a vario titolo moltissimi degli amici con cui Macchiavelli aveva portato avanti negli anni precedenti il progetto del Gruppo Teatrale Viaggiante, a partire dallo stesso Luciano Leonesi che interpreta un personaggio di secondo piano. Poli Ugo è interpretato invece da un grande attore di fama nazionale...