Album "Coscienza sporca": immagini e documenti
La seconda gallery del progetto Ombre sotto i portici è dedicata al romanzo Coscienza sporca, che uscì in prima edizione nel 1995 per l’editore Mondadori. Come sempre presenteremo documenti che riguardano le tematiche trattate dal romanzo. In questa occasione non possiamo non soffermarci sul caso che è sotteso a tutta la trama della storia, il famoso delitto che nel 1902 mise Bologna sulla mappa dei casi criminali più famosi, discussi e controversi. Dedicheremo un breve approfondimento anche al caso della Uno bianca, continuamente richiamato all’interno del romanzo e i cui colpevoli erano stati individuati e arrestati l’anno precedente l’uscita di Coscienza sporca, titolo che evidentemente allude ai due casi criminali - pur così diversi fra loro - appena citati.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione sopra citata.
I documenti presentati sono quasi interamente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato, la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Come sempre ricordiamo che per rimanere aggiornati sull’attività di Macchiavelli e ricostruire la sua lunga carriera di romanziere si può consultare il sito a lui dedicato.
Loriano Macchiavelli, Un poliziotto una città (1991)
Quando, nell’immagine precedente, abbiamo raccontato la vicenda di morte e resurrezione di Sarti Antonio, abbiamo un po’ semplificato le cose. Nei sette anni intercorsi fra Stop per Sarti Antonio e Coscienza sporca ci sono infatti due momenti in cui Macchiavelli torna a parlare della morte del proprio personaggio.
Il primo è il volume Un poliziotto una città di cui qui vediamo la copertina, che contiene alcuni dei racconti da cui sono state tratte le puntate del già citato telefilm targato RAI con protagonista Gianni Cavina. Nell’introduzione (che oggi può essere letta online) lo scrittore ribadisce che Sarti è morto nel 1987 - anzi il 3 aprile 1987 - e che non ha intenzione di farlo tornare in vita:
«La presente raccolta non è dunque la resurrezione di Sarti Antonio, sergente, il quale è finalmente crepato per la gioia di chi non l’ha capito e non l’ha amato. Si tratta di cinque dei tredici racconti che sono serviti di base agli sceneggiatori televisivi per il loro lavoro. Racconti che il 3 aprile 1987 erano già scritti e in attesa di pubblicazione».
Macchiavelli deve però cedere al crescente successo del personaggio televisivo, che naturalmente trascina con sé la richiesta di nuove storie di carta. E così, prima ancora che in Coscienza sporca, Sarti torna in La ghironda dagli occhi azzurri, romanzo breve pubblicato originariamente nella raccolta Sarti Antonio un poliziotto una città, titolo solo simile a quello del volume di cui qui vediamo la copertina ma uscito per Mondadori nel 1994. Nelle pagine introduttive di questo testo (che oggi può essere letto anche in 33 indagini per Sarti Antonio, p. 597-695) la questione della morte del questurino è appena più approfondita che in Coscienza sporca. Il narratore si reca a casa di Sarti per chiedergli spiegazioni, ma lui ostinatamente si rifiuta di darne. Quindi neanche in quelle pagine troviamo indizi per capire come se la sia cavata di fronte alla pistola di John Smith in Stop per Sarti Antonio. Da notare che in Coscienza sporca il narratore parla della morte di Sarti senza mostrare minimamente di averlo già fatto in La ghironda dagli occhi azzurri, forse pensando che per molti lettori quel testo fosse rimasto sconosciuto e quindi la questione andasse affrontata di nuovo.
Per maggiori dettagli su come Macchiavelli ha gestito la morte e resurrezione del personaggio si vedano il già citato 33 indagini per Sarti Antonio e Loriano Macchiavelli. Un romanziere una città.
Loriano Macchiavelli, Un poliziotto una città, Milano, Rizzoli, 1991.