Album "Coscienza sporca": immagini e documenti
La seconda gallery del progetto Ombre sotto i portici è dedicata al romanzo Coscienza sporca, che uscì in prima edizione nel 1995 per l’editore Mondadori. Come sempre presenteremo documenti che riguardano le tematiche trattate dal romanzo. In questa occasione non possiamo non soffermarci sul caso che è sotteso a tutta la trama della storia, il famoso delitto che nel 1902 mise Bologna sulla mappa dei casi criminali più famosi, discussi e controversi. Dedicheremo un breve approfondimento anche al caso della Uno bianca, continuamente richiamato all’interno del romanzo e i cui colpevoli erano stati individuati e arrestati l’anno precedente l’uscita di Coscienza sporca, titolo che evidentemente allude ai due casi criminali - pur così diversi fra loro - appena citati.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione sopra citata.
I documenti presentati sono quasi interamente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato, la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Come sempre ricordiamo che per rimanere aggiornati sull’attività di Macchiavelli e ricostruire la sua lunga carriera di romanziere si può consultare il sito a lui dedicato.
Augusto Murri in Archiginnasio... sul grande schermo
L’opuscolo citato nell’immagine precedente offre l’occasione per un piccolo excursus cinematografico.
Come detto in precedenza, nel 1974 Mauro Bolognini gira, naturalmente a Bologna, il film Fatti di gente perbene, che ricostruisce il delitto Murri e gli eventi successivi. Una delle scene del film, come si può vedere in questo fotogramma, viene realizzata nel Teatro Anatomico dell’Archiginnasio. Augusto Murri, interpretato da Fernando Rey, tiene un discorso di fronte a un folto pubblico. Il delitto si consumerà solo qualche tempo dopo, possiamo quindi ipotizzare che ci si trovi nei primi mesi del 1902. Ma quello che sorprende è il contenuto del discorso del Murri cinematografico, che riprende pienamente quello dell’opuscolo visto nell’immagine precedente, cioè la trascrizione delle parole dette dal professore in Archiginnasio in occasione dei festeggiamenti per i suoi 25 anni di insegnamento all’Università di Bologna. Nel film come nelle pagine dell’opuscolo Murri richiama all’importanza della scienza e di un’ottica improntata alla razionalità e alla logica nella gestione delle cose private ma ancor più di quelle pubbliche. Una fiducia nella scienza non acritica e cieca, consci del fatto che non si deve cadere nella «allucinazione di creder tutto chiarito» (p. 11), ma che non può essere messa in dubbio in nome di una irrazionalità pericolosa e che esalti l’ignoranza scientifica.
Quel brano cinematografico sembra davvero costruito partendo dall’opuscolo.
Del film si trovano notizie - insieme a un breve scritto del regista Mauro Bolognini - nel volume che al caso Murri ha dedicato Renzo Renzi, fondatore della Cineteca di Bologna, che confessa nell’introduzione di avere a lungo accarezzato lui stesso l’idea di girare un film sul caso.
Segnaliamo inoltre l’articolo La città rivisitata da Josìa per il film sul "caso Murri", pubblicato da Elena Gottarelli su «Bologna incontri» (n. 6 del 1974, p. 24-25), in cui vengono fatti alcuni esempi di come lo scenografo Guido Josìa abbia lavorato in diverse locations per ricostruire la Bologna di inizio Novecento. Il Teatro Anatomico va sicuramente annoverato fra i luoghi in cui gli interventi furono minimi, grazie al lavoro di ricostruzione che lo aveva riportato alla struttura originale dopo il grave bombardamento subito nel 1944. Fra i luoghi utilizzati per le riprese anche il palazzo della ex Sala Borsa, oggi sede della biblioteca Salaborsa, in cui venne ricostruito l’interno di una buvette.
Fatti di gente perbene, regia di Mauro Bolognini, sceneggiatura di Sergio Bazzini e Mauro Bolognini, Roma, Filmarpa, Parigi, Lirafilm, 1974.