Album "Coscienza sporca": immagini e documenti
La seconda gallery del progetto Ombre sotto i portici è dedicata al romanzo Coscienza sporca, che uscì in prima edizione nel 1995 per l’editore Mondadori. Come sempre presenteremo documenti che riguardano le tematiche trattate dal romanzo. In questa occasione non possiamo non soffermarci sul caso che è sotteso a tutta la trama della storia, il famoso delitto che nel 1902 mise Bologna sulla mappa dei casi criminali più famosi, discussi e controversi. Dedicheremo un breve approfondimento anche al caso della Uno bianca, continuamente richiamato all’interno del romanzo e i cui colpevoli erano stati individuati e arrestati l’anno precedente l’uscita di Coscienza sporca, titolo che evidentemente allude ai due casi criminali - pur così diversi fra loro - appena citati.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione sopra citata.
I documenti presentati sono quasi interamente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato, la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Come sempre ricordiamo che per rimanere aggiornati sull’attività di Macchiavelli e ricostruire la sua lunga carriera di romanziere si può consultare il sito a lui dedicato.
Giuseppe Gottardi, In difesa di Linda Murri (1905)
Partiamo dalla fine. Linda Murri nel processo di Torino viene condannata a 10 anni di reclusione per complicità nell’omicidio - del quale si pensa sia la mandante - materialmente eseguito dal fratello Tullio. Nell’aprile del 1906 la Corte di cassazione respinge il ricorso e decide di non riaprire il processo.
«Ma quattro settimane dopo il governo di Sidney Sonnino, su istanza del conte Mainardi, tutore dei due figli Bonmartini, che aveva ottenuto la firma a favore della grazia di dieci dei dodici giurati della corte d’assise di Torino (il che era significativo delle condizioni in cui era maturato il verdetto torinese) propose con successo a Vittorio Emanuele III di firmare l’atto di grazia».
Nicola Tranfaglia, Un delitto di gente per bene. Il processo Murri (1902-1905), in La criminalità, p. 525-552: 551.
Sulle «condizioni in cui era maturato il verdetto torinese» abbiamo già detto che influì moltissimo la campagna denigratoria della stampa contro Linda, accusata di adulterio, colpa non perdonabile e che veniva malignamente posta a fondamento della decisione della donna di fare uccidere il marito. Il clima esterno, più che il dibattimento in aula, aveva influenzato il verdetto. La Biblioteca dell’Archiginnasio possiede diversi documenti relativi al processo torinese. Qui potete vedere il frontespizio del volume (con dedica autografa dell’autore) in cui viene pubblicata l’arringa pronunciata in difesa di Linda dall’avvocato Giuseppe Gottardi, che era stata evidentemente inefficace nel convincere la giuria. Il testo può essere letto integralmente online.
Giuseppe Gottardi, In difesa di Linda Murri. Arringa pronunciata avanti la Corte d'Assise di Torino, Torino [etc.], R. Streglio, [19..]