
Album "Apocalittici e integrati"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del saggio Apocalittici e integrati di Umberto Eco (1964), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore. Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica del lavoro di Eco.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non solo non c’è pretesa di esaustività, poniamo anzi una dichiarazione preventiva del fatto che maggiore attenzione si è data alla parte relativa ai fumetti, considerata più interessante e adatta al percorso di lettura del nostro gruppo, mentre canzone e TV sono trattate qui in maniera episodica. Non si fanno inoltre quasi riferimenti ai capitoli Cultura di massa e “livelli” di cultura e La struttura del cattivo gusto, che naturalmente sono però la base teorica implicata nella presentazione dei documenti da noi preparata come del lavoro di analisi dei testi - grafici, testuali e sonori - fatta dall’autore.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1964.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

Rodolphe Töpffer, Le storie del signor Jabot e del signor Crépin (1968)
Al di là degli esempi più antichi citati in precedenza, lo svizzero Rodolphe Töpffer nella prima metà del XIX secolo gettò senza dubbio il seme della nascita di un linguaggio nuovo, in cui immagini e testo scritto dialogavano in maniera tale che non li si sarebbe potuti separare. Vediamo qui la vignetta iniziale della Histoire de Monsieur Jabot, riproposta (insieme alla Histoire de Monsieur Crépin) in un’edizione del 1968 pubblicata all’interno di una collana significativamente intitolata Filatterio.
«Basta conoscere questi due personaggi per capire che il fumetto, inteso come racconto per immagini, è tutto qui; come in queste due opere e in tutte le successive avventure create da Töpffer, che non furono molte ma bastarono a farlo diventare il primo fumettista della storia dei comics, colui che ne definì i parametri e la struttura [...]».
Nedeljko Bajalika, Rodolphe Töpffer. Le storie del Signor Jabot e del Signor Crépin, «Lo spazio bianco», 16 settembre 2021. In questo articolo è possibile vedere anche esempi delle vignette di Töpffer.
Rodolphe Töpffer, Le storie del signor Jabot e del signor Crépin, Roma, Lerici, 1968.