
Album "Apocalittici e integrati"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del saggio Apocalittici e integrati di Umberto Eco (1964), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore. Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica del lavoro di Eco.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non solo non c’è pretesa di esaustività, poniamo anzi una dichiarazione preventiva del fatto che maggiore attenzione si è data alla parte relativa ai fumetti, considerata più interessante e adatta al percorso di lettura del nostro gruppo, mentre canzone e TV sono trattate qui in maniera episodica. Non si fanno inoltre quasi riferimenti ai capitoli Cultura di massa e “livelli” di cultura e La struttura del cattivo gusto, che naturalmente sono però la base teorica implicata nella presentazione dei documenti da noi preparata come del lavoro di analisi dei testi - grafici, testuali e sonori - fatta dall’autore.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1964.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

I fumetti di «Paese sera»
La prima pubblicazione in volume dei Peanuts in Italia è Arriva Charlie Brown del 1963 (ripubblicato diverse volte, l’ultima delle quali nel 2002) che era aperto dall’introduzione di Eco che poi diventerà, leggermente abbreviato e modificato nel titolo, il saggio Il mondo dei Peanuts in Apocalittici e integrati.
I personaggi di Schulz però comparivano già regolarmente in forma di striscia quotidiana su «Paese Sera» dal 1961 (si veda: Alberto Brambilla, Quando Charlie Brown si chiamava Pierino: la prima volta dei Peanuts in Italia, «Fumettologica», 2 ottobre 2020).
Questo quotidiano, fin dai primi anni Cinquanta (era stato fondato nel 1949) pubblicava strips quotidiane di diversi personaggi provenienti dagli Stati Uniti. Comparivano però anche creazioni italiane come Il Gatto Filippo che vediamo nella striscia centrale, opera di Pino Zac. Per lungo tempo le vignette furono collocate in fondo a una delle pagine, del giornale ma in seguito conquistarono un’intera pagina. Questa viene descritta in un articolo di Berto Del Bianco (Gente che va e gente che viene nei “fumetti” di Paese Sera, «Paese Sera», 26 ottobre 1960, p. 3) come fosse un condominio abitato dai diversi personaggi, che abbandonano il loro appartamento prima che le loro «vecchie risapute avventure» stanchino il pubblico, lasciando il posto a nuovi inquilini o ex abitanti dello stabile che ritornano per un rilancio della loro storia. Si avverte l’affetto e la familiarità del pubblico con questi protagonisti ed è significativo che il quotidiano senta la necessità di spiegare al pubblico le scelte fatte - nel caso dell’articolo di Del Bianco l’eliminazione delle strisce di Flash Gordon dopo una lunga presenza continuativa - quando per altri giornali i “fumetti” (da notare che nel titolo dell’articolo citato la parola è messa fra virgolette) erano semplici riempitivi o un modo per attirare il pubblico più distratto.
«Paese Sera», 10-15 novembre 1954.