LE RACCOLTE
Nel suo testamento, redatto il 26 gennaio 1811, B. A. M. Carrati lasciava usufruttuaria di tutti i beni la moglie Barbara Maria Canti, ed erede universale il nipote Giuseppe Maria Alessandro Adriano Carrati, figlio del fratello conte Francesco; il documento contiene preziose informazioni relative alla natura e alla consistenza delle raccolte Carrati, affidate in custodia ai Commissari Filippo Fibbia Fabri, Francesco Tognetti e Giuseppe Castrucci.
Dopo la morte del testatore, il 18 febbraio dello stesso anno, per qualche tempo le suppellettili presenti nello studio Carrati furono conservate integre, ma in seguito una porzione dei manoscritti e le opere d’arte, nonostante le disposizioni testamentarie per le quali era stabilito che tutto il materiale dovesse sempre restare unito, anche in caso di vendita, a vantaggio degli studi della città di Bologna, furono progressivamente disperse. Il primo nucleo a staccarsi fu quello costituito dai quadri, dalle stampe e dai ritratti, che andarono in parte all’Accademia di Belle Arti; alcuni manoscritti pervennero alla Biblioteca governativa di Lucca, mentre furono disperse le amplissime raccolte di atti riferiti a famiglie bolognesi.
Il nucleo più importante, riguardante la genealogia e la storia bolognese, restò fortunatamente unito, e fu venduto dagli ultimi eredi al libraio Negroni. Nel 1862 Luigi Frati, all’epoca direttore della Biblioteca comunale, stabilì trattative con Negroni, che si conclusero con l’acquisto nell’anno successivo per la somma di 600 lire.
I volumi manoscritti del Carrati conservano ancora l’originaria legatura in mezza pergamena e sono contrassegnati dall’ex libris a stampa, un cartellino bianco incollato all’interno del piatto anteriore, recante le parole «Ex Bibliotheca Nobilis Viri Comitis Balthassaris de Carratis».
- Copia del testamento olografo di B. A. M. Carrati è conservato in: BCABo, fondo speciale Baldassarre Antonio Maria Carrati, serie Testamenti, busta IX.
- Le notizie relative ai manoscritti Carrati e alle vicende che portarono all’acquisizione da parte della Biblioteca dell’Archiginnasio sono tratte da: Albano Sorbelli, Il reparto dei manoscritti bolognesi - I manoscritti Carrati, in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia, vol. LIII, Firenze, Olschki, 1933, pp. 6-7.