MARCO MINGHETTI, minuta autografa del verbale di una seduta della commissione
incaricata di soprintendere all'esecuzione, il cui ricavato era destinato, secondo il desiderio di Rossini, alla costituzione di un fondo per i musicisti bolognesi in condizioni di povertà. Della commissione facevano parte, tra gli altri, Marco Minghetti e il marchese Carlo Bevilacqua, ai quali Gioacchino Rossini affidò successivamente il ruolo di suoi esecutori testamentari. Dal verbale, nel quale si possono leggere, fra le altre, le parole di Rossini, si deduce che Minghetti vide respinta la sua proposta di presentare un resoconto pubblico dettagliato delle spese e degli introiti.