Bologna, l'Italia in tavola
Che cosa rende la cucina bolognese così famosa e apprezzata da essere ricordata già da Ortensio Lando nel 1548 come una delle migliori e più ricche? Montanari ritorna sul mito di “Bologna grassa”, che già aveva esplorato in una pubblicazione di qualche anno fa, mettendone ulteriormente a fuoco le origini storiche che si fondano sulla ricchezza della città che permetteva di accogliere e nutrire - nel vero senso della parola - un elevato numero di persone e con elevati standard di qualità. Una condizione strettamente collegata alla presenza dello Studium.
Alla capacità attrattiva dell’Università si deve anche la caratteristica tipica della cucina petroniana medioevale e rinascimentale, che si configura come un amalgama di elementi e alimenti non locali ma provenienti da ogni paese, importati in città dai numerosi studenti.
Non esistevano ricette tipiche ma fusioni di tradizioni e culture diverse, ognuna ricca di gusti e cibi spesso sconosciuti fino ad allora nel nostro paese. Una condizione unica, che è arrivata fino ad oggi e continua a produrre novità, a dispetto delle posizioni più conservatrici e tradizionaliste.