Album “Strage”: immagini e documenti
In questa gallery raccogliamo documenti di varia natura che possono avere fornito una base informativa per la scrittura del romanzo Strage di Loriano Macchiavelli, che ne illustrano la genesi e la successiva vita editoriale o che fanno riferimento agli eventi e ai temi trattati nell’opera.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce all’edizione di Einaudi del 2010.
I documenti citati sono quasi interamente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato, la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Per rimanere aggiornati sull’attività di Macchiavelli e ricostruire la sua lunga carriera di romanziere consultate il sito a lui dedicato. Una bibliografia molto accurata ma che si ferma al 2004 è stata redatta da Roberto Pirani e si trova nel volume Loriano Macchiavelli. Un romanziere una città, firmato da Massimo Carloni e dallo stesso Pirani.
Valerio Evangelisti, recensione di "Strage" (2010)
Il progetto Ombre sotto i portici prosegue quanto fatto dal Gruppo di Lettura “Alphaville” nel 2023. Se allora il gruppo si era dedicato alla lettura di opere, non solo narrative, di Valerio Evangelisti, quest’anno saranno protagonisti i romanzi di Loriano Macchiavelli. Ci piace quindi all’inizio stabilire un ponte fra i due scrittori - che erano amici e si stimavano reciprocamente - presentando la recensione di Strage che Evangelisti pubblicò su Carmillaonline quando il romanzo venne ripubblicato nel 2010.
Oltre al parere di Evangelisti sul libro - di cui con la consuetà lucidità e onestà individua punti di forza ed elementi che non gli sembrano del tutto convincenti - molto curioso è l’aneddoto raccontato verso la fine e che vuole mettere in luce una caratteristica del Macchiavelli uomo prima che scrittore: «un personaggio dalla tempra di ferro, coraggioso e nobile, sempre mascalzone», che resta «una canaglia nello spirito» anche col passare degli anni. Così lo definisce Evangelisti, giudizio in cui traspaiono un’ammirazione che va oltre l’apprezzamento delle doti di narratore di Macchiavelli per comprendere la coerenza delle posizioni sostenute e portate avanti nel proprio impegno culturale.