Album "La stagione del pipistrello": immagini e documenti
La terza gallery del progetto Ombre sotto i portici è dedicata a La stagione del pipistrello, al momento l’ultimo romanzo uscito con protagonista Sarti Antonio, pubblicato nel 2022 dall’editore Mondadori.
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce a questa edizione.
La stagione del pipistrello può essere classificato all’interno del genere distopico: dal punto di vista temporale è collocato in un anno imprecisato del futuro prossimo e senza dubbio il mondo raccontato nelle sue pagine è tutt’altro che migliorato rispetto al presente. Il passaggio di una pandemia - “la stagione del pipistrello” è proprio il modo in cui viene identificato nel romanzo il periodo funestato dall’emergenza sanitaria - ha lasciato conseguenze anche peggiori di quelle che stiamo vivendo nella realtà del nostro presente. Macchiavelli in moltissimi suoi romanzi ha lamentato che «Bologna non è più quella di una volta». In questo romanzo l’affermazione va presa alla lettera: la Bologna raccontata è veramente qualcosa che ancora non possiamo conoscere, ma che potrebbe essere il nostro futuro.
I documenti presentati sono quasi interamente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato, la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Come sempre ricordiamo che per rimanere aggiornati sull’attività di Macchiavelli e ricostruire la sua lunga carriera di romanziere si può consultare il sito a lui dedicato.
Giuseppe Guidicini, Monografia sull'Archiginnasio di Bologna (1871)
Nel 1871 Ferdinando Guidicini diede alle stampe una nuova edizione del testo scritto dal padre sul Palazzo dell’Archiginnasio, in cui l’introduzione di Guerrazzi venne sostituita da un testo (accompagnato da lettere e documenti) dedicato, come vediamo dal sottotitolo sulla copertina, a una canna palustre finemente intarsiata che era appartenuta a due papi, Urbano VIII e il bolognese Benedetto XIV Lambertini.
Lo stesso Ferdinando all’inizio del testo afferma che sembrerà strano premettere uno scritto di questo tipo alla monografia sull’Archiginnasio, ma giustifica la scelta non solo per il pregio dei lavori di intarsio che decorano questa canna palustre, ma anche e soprattutto perchè questa è appartenuta a una gloria della città come Lambertini, degno di stare al pari con un simbolo di Bologna come il Palazzo dell’Archiginnasio. Il testo introduttivo è firmato da Gaetano Giordani, ispettore dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, di cui la Biblioteca possiede il fondo archivistico e che all’Archiginnasio donò numerosi libri antichi. Fra questi si trovano numerose cinquecentine che raccontano, tramite componimenti letterari, la vita delle donne in quel periodo.
La copertina e il suo retro (anche questa edizione dell’opuscolo può essere letta online) ci dicono anche che questo esemplare dell’opera - uno dei molti posseduti dalla biblioteca - venne donato all’onorevole Marco Minghetti, che poi lo donò a sua volta all’Archiginnasio.
Giuseppe Guidicini, Monografia sull'Archiginnasio di Bologna, preceduta dalla Descrizione di una canna palustre già appartenente ai due sommi pont. Urbano 8. Barberini e Benedetto 14. Lambertini, Bologna, Soc. tip. dei Compositori, 1871.