Album "La stagione del pipistrello": immagini e documenti
La terza gallery del progetto Ombre sotto i portici è dedicata a La stagione del pipistrello, al momento l’ultimo romanzo uscito con protagonista Sarti Antonio, pubblicato nel 2022 dall’editore Mondadori.
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce a questa edizione.
La stagione del pipistrello può essere classificato all’interno del genere distopico: dal punto di vista temporale è collocato in un anno imprecisato del futuro prossimo e senza dubbio il mondo raccontato nelle sue pagine è tutt’altro che migliorato rispetto al presente. Il passaggio di una pandemia - “la stagione del pipistrello” è proprio il modo in cui viene identificato nel romanzo il periodo funestato dall’emergenza sanitaria - ha lasciato conseguenze anche peggiori di quelle che stiamo vivendo nella realtà del nostro presente. Macchiavelli in moltissimi suoi romanzi ha lamentato che «Bologna non è più quella di una volta». In questo romanzo l’affermazione va presa alla lettera: la Bologna raccontata è veramente qualcosa che ancora non possiamo conoscere, ma che potrebbe essere il nostro futuro.
I documenti presentati sono quasi interamente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato, la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Come sempre ricordiamo che per rimanere aggiornati sull’attività di Macchiavelli e ricostruire la sua lunga carriera di romanziere si può consultare il sito a lui dedicato.
Bologna bombardata
Concludiamo questa gallery dedicata a La stagione del pipistrello cogliendo due spunti che nel romanzo occupano solamente poche righe ma che offrono l’occasione di citare due lavori realizzati dall’Archiginnasio, il primo qualche anno fa, il secondo invece recentissimo.
Nel secondo capitolo il narratore, all’interno di una delle numerose riflessioni nostalgiche sulla Bologna che fu, dice che il capoluogo emiliano è stata «città di una cultura, per poca che fosse, strappata ai libri rubati fra le macerie di palazzi distrutti dalle bombe aeree» (p. 20). Chi conosce la storia della Biblioteca dell’Archiginnasio sa che il 29 gennaio del 1944 il Palazzo venne colpito da una bomba, che causò notevoli danni sia al patrimonio artistico-architettonico che a quello documentario. Qualche anno fa la Biblioteca ha realizzato la banca dati Bologna bombardata, che vi invitiamo a consultare per approfondire l’argomento. Di seguito le poche righe che la introducono:
Tra il 16 luglio 1943 e il 22 aprile 1945 Bologna subì 94 incursioni aeree, 32 delle quali effettuate da bombardieri medi e pesanti. Sede di uno dei più importanti nodi ferroviari del nord Italia, la città era un obiettivo strategico da colpire senza sosta. I bombardamenti causarono la morte di circa 2500 civili, la distruzione di migliaia di edifici e danni incalcolabili al patrimonio storico e artistico; anche l'Archiginnasio, il 29 gennaio 1944, fu colpito da una bomba che distrusse un'intera ala del palazzo. La propaganda fascista tentò di sfruttare gli effetti dei bombardamenti per instillare odio verso gli Alleati, cercando di far dimenticare ai bolognesi le responsabilità del fascismo, che aveva trascinato l'Italia in una guerra senza speranza.
Per farsi un’idea dell’entità dei danni subiti dal Palazzo dell’Archiginnasio, basta sfogliare la slideshow delle fotografie scattate in seguito al bombardamento.