Album "La stagione del pipistrello": immagini e documenti
La terza gallery del progetto Ombre sotto i portici è dedicata a La stagione del pipistrello, al momento l’ultimo romanzo uscito con protagonista Sarti Antonio, pubblicato nel 2022 dall’editore Mondadori.
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce a questa edizione.
La stagione del pipistrello può essere classificato all’interno del genere distopico: dal punto di vista temporale è collocato in un anno imprecisato del futuro prossimo e senza dubbio il mondo raccontato nelle sue pagine è tutt’altro che migliorato rispetto al presente. Il passaggio di una pandemia - “la stagione del pipistrello” è proprio il modo in cui viene identificato nel romanzo il periodo funestato dall’emergenza sanitaria - ha lasciato conseguenze anche peggiori di quelle che stiamo vivendo nella realtà del nostro presente. Macchiavelli in moltissimi suoi romanzi ha lamentato che «Bologna non è più quella di una volta». In questo romanzo l’affermazione va presa alla lettera: la Bologna raccontata è veramente qualcosa che ancora non possiamo conoscere, ma che potrebbe essere il nostro futuro.
I documenti presentati sono quasi interamente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato, la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Come sempre ricordiamo che per rimanere aggiornati sull’attività di Macchiavelli e ricostruire la sua lunga carriera di romanziere si può consultare il sito a lui dedicato.
Andamento del Canale di Reno entro le mura (sec. XVIII)
Uno degli aspetti particolari delle viscere di Bologna è la presenza di numerosi canali che in realtà fino a pochi decenni fa, prima di essere “tombati”, erano perfettamente visibili e non avrebbero potuto fornire a Macchiavelli una concretizzazione fisica di quella metafora del lato oscuro della città su cui si basano molte delle sue trame. Da qualche tempo questi corsi d’acqua sotterranei sono stati riscoperti e sono divenuti anche meta turistica. Ancora più di recente si è iniziato a parlare di riportare alla luce il tratto del canale di Reno che scorre sotto l’asfalto di via Riva di Reno, approfittando dei lavori in partenza per la nuova linea del tram.
I canali, pur oggi difficilmente visibili passeggiando per la città, sono stati storicamente un elemento così caratteristico della topografia bolognese che anche nella pianta disegnata da Otto Gabos per illustrate Come cavare un ragno dal buco, e che abbiamo scelto come immagine simbolo del nostro percorso di lettura, le vie d’acqua sono i tratti più evidenti e caratteristici. Spicca in particolare il canale di Reno. In La stagione del pipistrello le vie d’acqua bolognesi assumono visibilità fin da quando, nelle prime pagine, Sarti e Rosas trovano il corpo martoriato della Biondina abbandonato proprio sulle rive del canale sopra citato. Nel settimo capitolo poi gli agenti scoprono che quel luogo è perfettamente visibile dalla finestra di Calimero, «L’uomo con la finestra sul canale» (p. 63), che abita in via Bertiera n. 8. In questa mappa del secolo XVIII, che indica proprio l’andamento del tratto del canale di Reno entro le mura urbane, è possibile ritrovare, grazie alla visione dettagliata offerta dalla biblioteca digitale Arbor, l’affaccio di via Bertiera sul canale, naturalmente non ancora tombato. Quello che in questa mappa è ben visibile, oggi è invece una sorta di segreto che chi indaga può scoprire solamente grazie a un colpo di fortuna. Se l’agente Salvatrice Prenotato non vivesse lei stessa in via Bertiera, a fianco di Calimero, Sarti non avrebbe mai goduto della privilegiata visuale del canale e delle informazioni che l’uomo riesce a fornirgli, fondamentali per identificare senza tema di smentita i criminali che hanno scaricato il corpo esanime della Biondina su quelle rive invase dai rifiuti.
Anonimo emiliano del sec. XVIII, Andamento del canale di Reno entro le mura, 1036 x 728 mm
Collocazione: GDS, Cartelle Gozzadini, Cart. 21, c.2