Album "Il nome della rosa"
In questa gallery raccogliamo documenti di varia natura che illustrano la genesi e la successiva vita editoriale del romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco, che fanno riferimento agli eventi e ai temi trattati nell’opera o che possono avere fornito una base informativa per l’autore. Riguardo a questo punto dobbiamo mettere le mani avanti (come non abbiamo mai fatto per gli altri libri letti dal Gruppo di lettura) per denunciare fin da ora che in alcune occasioni - sempre dichiarate - ci siamo divertiti ad azzardare e a proporre ipotesi che non hanno nessuna pretesa di essere dimostrate o dimostrabili. Ma se si fa una rassegna anche minima dei numerosi saggi o articoli dedicati al romanzo ci si accorge che gli stessi critici di professione hanno spesso azzardato e suggerito ipotesi poco fondate sulle fonti di Eco, tanto che lui stesso - lo vedremo - ha in alcuni casi dovuto stupirsi di quanto leggeva e, se lo riteneva necessario, rettificare. Dunque questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione del testo letterario (quando abbiamo presentato un’interpretazione critica è perché altri l’avevano già proposta e ci sembrava utile discuterne). Questo è il resoconto di un’esperienza di lettura, che si prende la libertà di azzardare un gioco - quello della ricerca di fonti, citazioni, allusioni - che è d’altra parte ben giustificato e anzi incoraggiato sia dall’Eco Autore Empirico che dall’Eco Autore Modello (riprendiamo una terminologia ben diffusa e presete in un saggio che incontreremo spesso, Interpretazione e sovrainterpretazione). Per noi bibliotecari-lettori un invito a nozze che non potevamo rifiutare.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1980. La paginazione è rimasta inalterata nelle numerose ristampe Bompiani che non facciano parte di una specifica collana, comprese quelle a cui sono state aggiunte le Postille a Il nome della rosa (nella gallery forniremo maggiori informazioni sulla vita editoriale del testo).
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
Giovanni XXII nei Vaticinia Pontificum
La pagina della mostra relativa a questa immagine ci informa che il papa ritratto è quel Giovanni XXII che regge il soglio pontificio nel 1327, anno in cui si svolge la vicenda narrata nel romanzo. Il papa accusato dagli Spirituali e sostenuto dai Domenicani, il papa che che risiede ad Avignone e che vorrebbe ricevere nel suo Palazzo Michele da Cesena, motivo per cui l’abbazia diventa centro di discussione e trattativa tra le due opposte fazioni della chiesa cattolica. A farla breve, nonostante non compaia mai direttamente nel romanzo (compare invece nella serie TV, che non rispetta l’unità di luogo propria del testo narrativo e che quindi ambienta alcune scene proprio nel palazzo pontificio in terra francese) Giovanni, la sua politica, la sua opposizione all’ideale di povertà della Chiesa è il motivo scatenenate del secondo filo narrativo dipanato da Eco, quello più storico-teologico che va a incrociarsi con la trama delittuosa.
Tutte tematiche presenti in questa immagine dal momento che sia il piccolo mostro con la tiara che la colomba hanno uno stretto legame con l’ordine francescano. Il primo è «l'antipapa Pietro Rainallucci da Corbara, francescano, eletto col nome di Nicolò V nel 1328 a Roma, per volontà dell'imperatore Lodovico il Bavaro». La seconda «minacciata dalla frusta brandita dal papa, simboleggia l'ordine francescano avverso alle costituzioni contrarie alla povertà integrale» promulgate dallo stesso Giovanni.
[Vaticinia Pontificum, sive Prophetiae Abbatis Joachini], prima metà sec. XV.
Collocazione: Ms. A. 2848