
Album "Il cimitero di Praga"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del romanzo Il cimitero di Praga di Umberto Eco (2010), che fanno riferimento agli eventi e ai temi trattati nell’opera o che possono avere fornito una base informativa per l’autore. Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione del testo letterario (quando abbiamo presentato un’interpretazione critica è perché altri l’avevano già proposta e ci sembrava utile discuterne). Ancor meno si vuole dare un giudizio sui tanti temi complicati e scomodi presenti nel romanzo, che meritano approfondimenti ben più avanzati.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie) che non vuole essere esaustivo di tutte le opere citate nel romanzo. Anzi anche l’assenza dalla gallery di alcuni testi citati da Eco, dovuta spesso al fatto che quella specifica opera non è conservata in biblioteca, può avere un significato per opere che spesso hanno avuto una vita controversa, trattato temi spinosi e viaggiato sul confine fra falso, plagio, provocazione e inganno.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 2010.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

Carlo Tenca, La ca' dei cani (1985)
Eco pone in esergo al suo romanzo una citazione tratta da La Ca’ dei cani, racconto di Carlo Tenca del 1840:
Perché gli episodi sono pur necessari, anzi costituiscono la parte principale di un racconto storico, vi abbiamo introdotto la esecuzione di cento cittadini sulla pubblica piazza, quella di due frati abbruciati vivi, l’apparizione di una cometa, tutte descrizioni che valgono per quelle di cento tornei, e che hanno il pregio di sviare più che mai la mente del lettore dal fatto principale.
Le questioni trattate nell’immagine precedente sono già poste sul tavolo in questa citazione: il racconto storico si arricchisce di episodi che servono a distrarre il lettore, rendendo più interessante la lettura rispetto alla semplice narrazione dei fatti storicamente documentata. Nell’introduzione a questa edizione dell’opera di Tenca, pubblicata nel 1985, la curatrice Marinella Colummi Camerino richiama da subito quelle «trasformazioni indotte [...] dall’incipiente industrializzazione dell’editoria» (p. 6) che si incontrano anche nel romanzo di Eco, sia quando si parla del feuilleton che quando, soprattutto nella parte finale del testo, il desiderio di guadagnare denaro dalla vendita dei libri si intreccia a quello di diffondere specifici messaggi, spingendo il protagonista a mettere in piedi una vera e propria fabbrica di bestsellers.
Carlo Tenca, La Ca' dei cani, a cura di Marinella Colummi Camerino, [Napoli], Guida, [1985].
Collocazione: ANCESCHI D, 23, 24