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Album "Il cimitero di Praga"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del romanzo Il cimitero di Praga di Umberto Eco (2010), che fanno riferimento agli eventi e ai temi trattati nell’opera o che possono avere fornito una base informativa per l’autore. Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione del testo letterario (quando abbiamo presentato un’interpretazione critica è perché altri l’avevano già proposta e ci sembrava utile discuterne). Ancor meno si vuole dare un giudizio sui tanti temi complicati e scomodi presenti nel romanzo, che meritano approfondimenti ben più avanzati.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie) che non vuole essere esaustivo di tutte le opere citate nel romanzo. Anzi anche l’assenza dalla gallery di alcuni testi citati da Eco, dovuta spesso al fatto che quella specifica opera non è conservata in biblioteca, può avere un significato per opere che spesso hanno avuto una vita controversa, trattato temi spinosi e viaggiato sul confine fra falso, plagio, provocazione e inganno.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 2010.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
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Alexandre Dumas - Ritratto
Il protagonista Simone Simonini arriva a “costruire” i Protocolli dopo un lungo percorso di perfezionamento dell’arte della falsificazione di documenti. Eco ne ripercorre le tappe basandosi soprattutto sul libro di Cohn Licenza per un genocidio ma naturalmente prendendosi le libertà di un romanziere. Fra le critiche ricevute dal romanzo c’è quella di avere dato credito a questa «pista francese» che per alcuni - sostenitori della teoria per cui se anche i Protocolli sono falsi quello che dicono è veritiero - non è credibile. Si veda per esempio I protocolli del Savio di Alessandria. Umberto Eco nel romanzesco mondo dei Savi di Sion il cui autore, Gianluca Casseri, ci sembra però prendere lo stesso granchio del già citato Mattogno in L’Eco di Israele: chiede cioè a un romanzo caratteristiche di verità e verificabilità che possono essere proprie solamente di un saggio storico e non di un testo di fiction.
Lo scrittore si prende il merito di avere aggiunto al percorso che porterà ai Protocolli un paio di tappe iniziali, precedenti il libro di Barruel di cui abbiamo già parlato e che è già esso stesso «un libro apparentemente storico che però si legge come un romanzo d’appendice» (Umberto Eco, Sei passeggiate nei boschi narrativi, p. 165). E sono due tappe che sconfinano proprio nel mondo del romanzesco e più specificamente del feuilleton:
«Infine: credo di aver contribuito alla scoperta delle origini de “I Protocolli". Ne ho trovato tracce in "I misteri del popolo" di Eugène Sue, e in "Giuseppe Balsamo" di Alexandre Dumas"».
Sono parole con cui Umberto Eco, intervistato da William Goldkorn in Umberto Eco, gli ebrei e i complotti, riprende quanto aveva scritto in Sei passeggiate nei boschi narrativi (p. 167). All’origine del percorso dei Protocolli stanno quindi opere di finzione. Primo fra tutti un romanzo di Alexandre Dumas padre.
[Ritratto di Alexandre Dumas padre]
Collocazione: GDS, Collezione dei ritratti, Cartone 20, Fascicolo 64, Carta 1