Album "I mille volti di Sarti Antonio"
Il romanzo Ombre sotto i portici, pubblicato per la prima volta nel 1976 e in diverse occasioni negli anni successivi, spesso anche insieme ad altri romanzi brevi, offre tematiche in gran parte già affrontate nelle galleries precedenti, a partire dalla doppia visione della città qui rappresentata con una sineddoche dai portici. Elemento generalmente considerato simbolo di civiltà - uno spazio che potrebbe rimanere privato diventa invece luogo pubblico che offre riparo e conforto a chi si trova in strada - può diventare spazio minaccioso, capace di offrire angoli nascosti e oscuri ai malintenzionati.
Per non ripetere tematiche già viste, il romanzo sarà quindi solamente spunto per illustrare brevemente la carriera teatrale di Loriano Macchiavelli - in buona parte precedente la produzione giallistica ma che continua e riemerge anche dopo il successo come romanziere - e spendere qualche parola sulla nascita di Sarti Antonio. Questo ci porterà ad esplorare un aspetto curioso, cioè come nel corso degli anni i personaggi principali della serie dedicata a Sarti Antonio - e in particolare il sergente stesso - sono stati rappresentati in media che prevedono l’utilizzo dell’immagine, statica o in movimento: illustrazioni che hanno accompagnato alcuni romanzi e trasposizioni a fumetti nell’ambito del documento cartaceo, film e serie TV nell’universo della multimedialità.
Da una parte diversi illustratori hanno quindi dato un volto al sergente e ai suoi compagni di avventure - come sempre in maniera più o meno fedele alle indicazioni fornite da Macchiavelli, quando presenti - dall’altra alcuni attori sono stati scelti per mettere i propri lineamenti al servizio dei personaggi. Fra questi uno è veramente diventato il volto per eccellenza di Sarti nell’immaginario del pubblico, tanto che, lo vedremo, è spesso finito anche sulle copertine dei romanzi.
Loriano Macchiavelli - Magnus, Sarti Antonio e il malato immaginario (2006)
Visto che la gallery è dedicata alla rappresentazione di Sarti Antonio non abbiamo finora parlato delle illustrazioni realizzate da Magnus perchè il sergente non viene mai mostrato. L’eccezionalità del disegnatore e di conseguenza la qualità della sua opera impone però di fare un’eccezione.
Fra il gennaio 1987 e il novembre (non ottobre come indicato nella postfazione di De Lorenzis che vedremo fra poco) 1988 sul mensile «2000 Incontri», promosso dalla Regione Emilia Romagna con la collaborazione del Comune di Bologna, Macchiavelli pubblica a puntate il romanzo Sarti Antonio e il malato immaginario in cui, a dispetto del titolo, il protagonista è l’archivista della Questura Poli Ugo. Ogni capitolo è accompagnato da una illustrazione di Magnus. La storia viene conclusa in maniera originale:
«La redazione del periodico, in accordo con l’editore, decide di bandire un concorso: i lettori sono invitati a intervenire sulla conclusione e le migliori soluzioni verranno pubblicate insieme a quella “ufficiale”».
Il romanzo, terminata la pubblicazione sulla rivista, viene edito in volume nel 1988 dall’editore bolognese Cappelli. Sarti Antonio e il malato immaginario viene poi ripubblicato nel 2006 e nel 2021. Qui vediamo la copertina dell’edizione del 2006, che è arricchita anche da una postfazione di Tommaso De Lorenzis intitolata In un eterno presente che capire non sai (p. 301-318) dalla quale è tratta la frase citata sopra (p. 316).
Come si vede in questa immagine (e ancora di più in quella successiva) il protagonista Poli Ugo viene raffigurato con le fattezze di «un Umberto Eco storpio e inferocito» (ivi, p. 315).
In nessuna delle tre edizioni in volume del romanzo vengono pubblicate le soluzioni proposte dai lettori, che sono leggibili solo sulla rivista su cui il testo venne pubblicato originariamente.
Loriano Macchiavelli - Magnus, Sarti Antonio e il malato immaginario, Palermo, Flaccovio, 2006.