
Album "Baudolino"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del romanzo Baudolino di Umberto Eco (2000), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore. Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessune pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 2000 dall’editore Bompiani. Di Baudolino sono comunque sempre citati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

Stemma con basilisco
Fra le migliaia di stemmi presenti nel Palazzo dell’Archiginnasio sono molti quelli che riportano animali, una parte dei quali di fantasia. Invitandovi a sfogliare la banca dati La storia sui muri, in cui si trovano digitalizzate tutte le decorazioni presenti nel Palazzo, proponiamo a solo titolo esemplificativo due stemmi in cui compaiono creature inesistenti ma che hanno popolato l’immaginario fino ai nostri giorni, come lo stesso romanzo di Eco testimonia.
Nello stemma di Horatius Basiliscus è naturalmente rappresentato un basilisco, che Baudolino e i suoi compagni incontrano poco prima di raggiungere le terre di Abcasia. L’animale è «come lo avevano tramandato in tanti racconti» (cap. 27, p. 349). Proprio la conoscenza che Baudolino ha delle leggende sulla pericolosa bestia gli permette di ucciderlo:
«[Baudolino] Si fermò davanti alla bestia, protese ancora lo specchio. Attirato da quei riflessi, il basilisco alzò la testa e fissò i suoi occhi di batrace proprio sulla superficie lucente, emettendo il suo fiato atrocissimo. Ma subito tremò tutto, batté delle palpebre viola, lanciò un grido terribile e si accasciò morto. Tutti allora si ricordarono che lo specchio rinvia al basilisco sia la potenza del suo sguardo che il flusso dell’alito che egli emette, e di questi due prodigi rimane vittima egli stesso» (ibidem).