Giuseppe Magni

(Pistoia, 1869 - Firenze, 1956)

Nato a Pistoia nel 1896 frequenta l’Accademia di Belle Arti a Firenze e studia sotto la supervisione di importanti artisti come Giuseppe Ciaranfi, Antonio Ciseri e Giovanni Fattori. Artista eclettico e versatile aderisce alla corrente dei macchiaioli, in seguito ai post-macchiaioli e sopratutto alla frangia che fa capo a Ferroni, Cannicci, Cecconi e Gioli. Abile ritrattista predilige le scene di genere, soprattutto di vita quotidiana e agreste. Dipingendo la quotidianità della vita contadina, proteso verso le tematiche intimiste, rappresenta più volte il tema delle madri con i figli.

Nel 1914 viene insignito con  la medaglia d’argento dalla Società di Belle Arti di Firenze, nel 1916 gli viene conferita quella d’oro e nel 1919 gli viene assegnata la cattedra di Disegno presso la stessa Accademia fiorentina. La sua opera è conosciuta a livello internazionale e ha ricevuto commissioni dai maggiori collezionisti e mercanti d’arte. Un suo lavoro, raffigurante la Regina Pacis durante la Prima guerra mondiale, ottiene in autografo la benedizione del Papa. 

Nonostante la fama come pittore durante tutto l’arco della sua carriera non disdegna i lavori da “figurinaio”, come la produzione di cartoline e le illustrazioni per la casa editrice Bemporad; quest’ultima nel 1894 li commissiona le illustrazioni per il libro di Gemma Rembadi Mongiardini Il segreto di Pinocchio, libro noto tra le più famose “pinocchiate” che proliferavano in quegli anni. Il suo Pinocchio si ispira al burattino disegnato da Enrico Mazzanti.

Muore a Firenze nel 1956.

 

 

 

Sitografia e bibliografia: