ARBOR
Periodici
La raccolta documenta la storia di Bologna e dell’Archiginnasio dal XVII secolo in avanti. Comprende, tra le altre, riviste pubblicate al tempo della Grande Guerra e diverse testimonianze del panorama culturale bolognese del Novecento.
La Grande guerra sul Resto del Carlino
Cosa c'era in prima pagina sul giornale di cento anni fa?
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La Rivista del Comune di Bologna
La rivista nasce nel 1915 come strumento di informazione civica gestito direttamente dall'Amministrazione comunale; la pubblicazione, in un primo periodo essenzialmente dedicata alla statistica e alla demografia, col passare degli anni assume sempre più evidenti ambizioni editoriali. Interrotta nel 1939 riprenderà solo nel dopoguerra, a partire dal 1948 e fino al 1994, quando cesserà definitivamente la storia della rivista.
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L'Archiginnasio
Bollettino della Biblioteca comunale dell’Archiginnasio.
La rivista fu istituita nel 1906 dal direttore Albano Sorbelli, con il fine primario di "accompagnare le sorti e il divenire della Biblioteca, annunziando di mano in mano gli acquisti che si andranno facendo, i doni che perverranno, le statistiche bibliografiche e sociali attinentesi all'uso della suppellettile e alla frequenza dei lettori."
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Il Cerchio di gesso
Un gruppo di intellettuali, tra i quali Gianni Scalia, Pietro Bonfiglioli, Federico Stame e Roberto Roversi, fonda a Bologna nel giugno del 1977 la rivista «Il cerchio di gesso», in una città ancora profondamente divisa e turbata dai "fatti di marzo".
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Il Setaccio
La rivista «Il Setaccio», pubblicata a Bologna tra il novembre 1942 e il maggio 1943, fino a pochi anni fa non compariva nei principali cataloghi del Servizio Bibliotecario Nazionale, risultando in possesso solo di alcuni archivi pubblici e privati.Pur essendo una rivista molto rara, era comunque ben nota agli studiosi, dato che Pier Paolo Pasolini, appena ventenne, ne era stato uno dei fondatori e tra i principali redattori.
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Novissima
Diretta da Edoardo De Fonseca, la rivista, nata a Milano nel 1901, poi trasferita a Roma dal 1903, viene pubblicata per dieci anni, fino al 1910, cui sono da aggiungere anche dodici fascicoli apparsi a Roma nel 1913.
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Bologna che dorme
Il responsabile del settimanale «Bologna che dorme. Periodico umoristico, letterario, illustrato» (1898-1899) era Giuseppe Bonfiglioli, ma la vera anima era Augusto Majani (Nasìca), con le sue copertine a colori e le decine di divertenti disegni.Fra i collaboratori della redazione di via de' Foscherari molti si firmavano con pseudonimi, come Ser Ciappelletto, Lorenzo Stecchetti (Olindo Guerrini), Tisento, signor Fontana, Checco da Budrio, e i disegnatori Barfredo (Alfredo Baruffi) e Nasìca.
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Diario bolognese ecclesiastico e civile
"Diario bolognese ecclesiastico e civile" iniziò le pubblicazioni nel 1759 e proseguì fino al 1800, saltando le uscite negli anni "napoleonici" 1797,1798,1799. Il Governo francese per dare continuità alla serie pubblicò nel 1807 l’"Almanacco del Dipartimento del Reno" il cui contenuto era decisamente laico. Il "Diario bolognese", oltre a elencare i riti religiosi che si celebravano ogni giorno, offriva l’elenco dei tribunali, degli ospedali, dei collegi, delle opere pie e delle confraternite con relativi amministratori, l’elenco dei nobili, dei notai e degli avvocati, il numero dei frati e delle monache, gli orari di arrivo e di partenza della posta con relative tariffe, l’elenco dei giorni festivi.
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Gazzette bolognesi
La raccolta contiene le Gazzette Bolognesi possedute dalla Biblioteca dell'Archiginnasio. Questo tipo di pubblicazione periodica informava sui principali avvenimenti politico-militari, con notizie pervenute dalle più importanti città italiane ed europee.
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