copertina di Nuova guida di Bologna
Lino Sighinolfi

Nuova guida di Bologna

Bologna, Tip. di Paolo Neri, 1915
Collocazione: 17.R.IX.64
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Altro esemplare online: 17.R.IX.64 BIS

Guido Zucchini, Catalogo critico delle Guide di Bologna, «L’Archiginnasio»,  XLVI-XLVII (1951-52), p. 135-168:

“Il Sighinolfi ha compilato questa guida con il principale scopo di far conoscere nuove attribuzioni e date di opere d'arte rivelate dai numerosi documenti da lui scoperti con paziente ed esperta tenacia negli archivi e nelle biblioteche locali. Siamo d'avviso che il frutto delle sue fatiche avrebbe trovato migliore esito se affidato alla pubblicazione integrale dei documenti stessi. L'enunciazione di una nuova data di un'opera d'arte va accompagnata dal documento relativo che ne testimoni la veridicità. D'altra parte si sa che la lettura di un documento può prestarsi a diverse interpretazioni, specialmente se si tratta di materia tecnica, nella quale non tutti sono fondati. Nella prefazione alla prima edizione l'A. scriveva «non tutto doveva esser descritto, ma ciò soltanto che per caratteri singolari poteva giovare ai mio proposito»: infatti mancano tra le chiese maggiori, la Madonna del Borgo, S. Maria della Pietà, S. Maria della Carità, S. Giuliano, S. Caterina di strada Maggiore, Ss. Giuseppe e Ignazio, S. Michele dei Leprosetti, S. Sigismondo, S. Nicolò degli Albari, S. Maria del Buon Pastore ecc. e molte delle minori e di quelle soppresse, quali S. Cristina, S. Barbaziano, S. Mattia, S. Leonardo ecc. L'A. non ha parole per le porte di S. Vitale, della Mascarella e delle Lame, per il collegio Venturoli, per il palazzo Gibelli di via S. Maria Maggiore, per il teatro Contavalli, per il Monte di Pietà ecc. L'A. è tornato in questa guida alla divisione per quartieri: è stato omesso l'indice degli artisti per brevità, come è detto nella prefazione, e perché «al lettore erudito non serve e dagli altri forse è raramente consultato»: asserzione singolare e che non mi sembra risponda a verità. Diremo con l'A. che a quest'opera difetti e pregi non mancano: certamente c'è da augurarsi che egli pubblichi la importante serie dei suoi documenti in modo da avvalorare e giustificare molte delle sue asserzioni. Ristampe furono fatte nel 1921 e nel 1923. Una seconda edizione riveduta e ampliata comparve nel 1926.”