Informatione per i forastieri curiosi di vedere le cose più notabili di Bologna
Guido Zucchini, Catalogo critico delle Guide di Bologna, «L’Archiginnasio», XLVI-XLVII (1951-52), p. 135-168:
“Dalla prefazione del piccolissimo libro, di cui non conosco che un esemplare posseduto dalla Biblioteca Comunale (Biblioteca Gozzadini), si apprende che un certo Pietro Schmitt «havendo fatto fare una scielta delle Cose più Notabili, che in Bologna si vedano, per appagare la curiosità de' Forasteri e volendola Publicare» dedicò la sua fatica al duca Ernesto Augusto di Brunswick.
Non ho trovato alcuna notizia di questo Schmitt. Penso fosse studente a Bologna, perchè ha cura di notare le spese del dottorato in legge e di quello in medicina «per li Signori Alemani in Bologna».
Nell'Origine progresso e governo della città è tracciato un rapido sunto storico di Bologna: minuziosa la descrizione del Legato, del Gonfaloniere, degli Anziani, dei Tribuni della Plebe, dei loro vestiti, delle modalità dei loro cortei ecc.
Nelle Cose Notabili dentro la città sono notati gli edifici più importanti e di alcuni sono dati vari particolari, prendendo la maggior parte dei dati da quella grande miniera di notizie che è la Bologna perlustrata del Masini, stampata la prima volta nel 1650 e ristampata in forma molto più ampia nel 1666.
Dopo aver osservato « molti portici, molti belli casamenti, frequenza di nobiltà, concorso di popolo, buon numero di carrozze» l'autore conclude consigliando chi ne vuol sapere di più a leggere il libro del Masini.
Alle Cose Notabili fuori della città seguono alcune altre cose notabili, quali la seta, le palle muschiate, i fiori di seta, i frutti di cera, i cagnolini bianchi e rossi di razza bolognese ricercatissimi, carne insaccate di maiale, la teriaca medicamento per tutti i mali, la pietra fosforica di Paderno ecc.
L'importanza del libretto è data, oltre che per la sua rarità di unicum, dal suo carattere di guida antecedente a quella del Malvasia.
La data, di cui il frontespizio è privo, compare, appena terminata la prima parte delle cose notabili, nella Informatione di vari viaggi da Bologna per diverse parti del Mondo pure stampato presso Recaldini a Bologna nel 1672: prontuario di tutte le distanze in miglia che correvano da una città all'altra negli itinerari Bologna-Roma per la Romagna e per la Toscana, Bologna-Genova, Bologna-Vienna per Innsbruck, Bologna-Belgio, Bologna-Parigi, Bologna-Gerusalemme, Bologna-S. Giacomo di Compostella ecc.
Il Bianconi cita una Informazione per i forestieri curiosi di vedere le cose più notabili di Bologna, Bologna, Sarti alla Rosa, 1700 e una ristampa del 1713 per Ferdinando Pisarri all'insegna di S. Antonio e con la direzione di Petronio Ruvinetti. La prima è introvabile: della seconda la Biblioteca Comunale possiede un esemplare, copia fedele dell'operetta dello Schmitt. Non vi è che qualche differenza nell'elenco delle case senatorie.
Una terza ristampa del 1767 (ad istanza del Ruvinetti) è nella Biblioteca Comunale (raccolta Gozzadini). Il Bianconi aggiunse che il Fantuzzi dice autore del libro il canonico Francesco Longhi: ma errò nel leggere. Perché il Fantuzzi attribuisce al Longhi le Informazioni alli forestieri del 1773, di cui parleremo più avanti.”