Bücherverbrennungen

Bücherverbrennungen

I roghi di libri del 10 maggio 1933 nella Germania nazista

 

 

Heinrich Heine nel 1823 nella tragedia Almason scrive: «Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare gli uomini». Il 10 maggio del 1933 molti dei suoi libri andarono al rogo insieme a tanti altri in molte città tedesche.
Erano passati poco più di quattro mesi dall'ascesa al potere di Adolf Hitler quando a Berlino e in altre città tedesche ebbero luogo le Bücherverbrennungen, ovvero i roghi di libri. Con il termine si intende una serie di azioni in cui libri e scritti indesiderati vennero pubblicamente bruciati in tutto il territorio tedesco.


Dare fuoco ai libri era un atto simbolico di distruzione di ogni forma di letteratura la cui visione del mondo non coincidesse con quella nazista. Ogni libro carbonizzato era un’idea da isolare e sterminare con cura per non mettere in pericolo "lo spirito tedesco" e il Terzo Reich.
L'azione intrapresa il 10 maggio del 1933 nacque da un’iniziativa dell'Associazione Nazionalsocialista degli Studenti Tedeschi, che decisero insieme ai loro professori di mettere al rogo ogni libro contenente opinioni dissidenti, influenze ebraiche o che riguardasse qualunque forma di modernità culturale e sociale.
La base per la selezione dei libri erano delle liste nere compilate dal bibliotecario Wolfgang Herrmann, utilizzate dai seguaci di Hitler per saccheggiare le librerie private e le biblioteche pubbliche e accademiche.

I roghi furono promossi dal ministro della Propaganda Joseph Goebbels, che li coordinò per darvi il massimo risalto. Gli organizzatori crearono dodici cosiddetti “slogan di fuoco”, che venivano letti poco prima di dare il volume in pasto alle fiamme; un vero e proprio rito di purificazione.
Slogan come «Contro la decadenza e il degrado morale! Per la disciplina e la moralità nella famiglia e nello Stato! Consegno alle fiamme gli scritti di ...», riecheggiarono per tutto il territorio tedesco.
Oltre 34 università aderirono e organizzarono i roghi (la mappa completa dei luoghi è consultabile online)
Si calcola che nella notte del 10 maggio 1933, allo scoccare della mezzanotte, vennero divorati dalle fiamme, davanti agli occhi di esponenti politici nazisti, professori, studenti e sostenitori del regime, decine di migliaia di libri. Oltre 25.000 vennero arsi nella sola Berlino.


Questa bibliografia presenta un elenco di opere che furono date alle fiamme e di cui la Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio conserva un'edizione nelle proprie raccolte.
Il tema del rapporto tra libri e regimi totalitari è stato già trattato dalla Biblioteca dell'Archiginnasio con una mostra digitale dedicata alla censura libraria negli anni del fascismo intitolata L’eterno nemico. Censura libraria e applicazione delle leggi razziali nella Biblioteca dell’Archiginnasio.
Sul numero CXIV del 2021 di «L’Archiginnasio» è stato pubblicato l’articolo L’eterno nemico. Dalla censura libraria all’applicazione delle leggi razziali: il Ventennio fascista nella Biblioteca dell’Archiginnasio di Maurizio Avanzolini.