Bologna perlustrata. Terza impressione notabilmente accresciuta, in cui si fà mentione ogni giorno in perpetuo delle fontioni sacre, e profane di tutto l'anno...
L’edizione definitiva della Bologna perlustrata vide la luce nel 1666, in tre parti divise in due volumi, mentre nel 1690 fu pubblicata l’Aggiunta alla Bologna perlustrata.
Guido Zucchini non inserisce la Bologna perlustrata nel suo Catalogo critico delle Guide di Bologna, ma l’opera del Masini contiene così tante informazioni sulla città, specialmente in ambito artistico, da farne a tutti gli effetti una vera e propria guida artistica di Bologna, conosciuta e consultata da generazioni di storici dell’arte, oltre a rappresentare tuttora una fonte imprescindibile per qualsiasi ricerca storica in ambito locale.
Non a caso nel 1986 l’editore Forni pubblica un’edizione anastatica della Bologna perlustrata, arricchita da un’introduzione di Mario Fanti e dalla riproduzione di una parte mai pubblicata integralmente, che era stata parzialmente trascritta, per la sezione relativa agli artisti, da Adriana Arfelli in appendice ad un saggio sull’opera del Masini apparso su «L’Archiginnasio» del 1957.
Oltre agli indici presenti nei volumi stampati nel 1666, si segnalano gli indici presenti nel manoscritto riprodotto da Mario Fanti nell’edizione anastatica del 1986 (si veda a p. XXVIII dell’Introduzione di Mario Fanti) e l’Indice degli artisti realizzato dall’Arfelli nel 1957.