Antonio Armano, Maledizioni (2014)
La prima edizione di Strage, che abbiamo visto nell’immagine precedente, in sostanza non viene letta da nessuno, o quasi. Una settimana dopo la sua uscita nelle librerie tutte le copie vengono sequestrate a causa della denuncia avanzata da uno degli imputati del processo d’appello sulla strage in corso proprio in quel momento a Bologna. Sergio Picciafuoco, che in quel processo verrà assolto e poi prosciolto da tutte le accuse nel 1997, si è riconosciuto - anche perchè il suo è l’unico nome reale che Macchiavelli mantiene nel romanzo - in uno dei personaggi e si ritiene danneggiato. A questo punto Macchiavelli deve rivelarsi come autore reale e finisce sotto processo. Lo scrittore verrà assolto, ma nel frattempo è passato più di un anno e l’edizione Rizzoli del libro non tornerà più sugli scaffali delle librerie visto che lo stesso editore, senza motivi plausibili, decide di mandare le copie sequestrate al macero (ma per fortuna ne sopravvivono conservate nelle biblioteche!).
La vicenda viene raccontata dallo stesso Macchiavelli nell’introduzione alla seconda edizione del romanzo, ma diventa anche un capitolo del saggio di cui qui vediamo copertina e quarta di copertina. Si tratta di un lavoro di Antonio Armano dal titolo MalEdizioni. Processi, sequestri e censure a scrittori e editori in Italia dal dopoguerra a oggi, anzi domani. Un ricco campionario di casi di scrittori finiti sotto processo, o colpiti da censura, in Italia, nel quale Macchiavelli è in ottima compagnia: Sartre, Lawrence, Arbasino, Pasolini e molti altri (si veda l’indice). Di questo libro era stata già pubblicata un’edizione comprensiva anche di un CD-Rom contenente documenti giudiziari legati ai casi trattati. Nel supporto multimediale si trova la sentenza di assoluzione di Macchiavelli dalle accuse di Picciafuoco, datata 15 ottobre 1991, che potete leggere qui.
Come già detto, nella prima edizione del romanzo tutti i nomi dei personaggi, spesso facilmente “associabili” a persone reali, vengono cambiati, ad eccezione di Sergio Picciafuoco. Il suo nome viene fatto a p. 386 dell’edizione del 1990, dopo che nelle pagine precedenti il magistrato Massimo Altavilla aveva indagato su un nome fittizio presentato dal personaggio al momento della strage (siamo nei primi due capitoli della parte quarta). Per comprensibile precauzione, nelle edizioni successive del romanzo il personaggio sarà chiamato, pesudonimi a parte, Victor Floriani, per evitare qualunque ulteriore rischio giudiziario.
Sergio Picciafuoco, morto nel 2022, scrisse (con la collaborazione di Giampaolo Paticchio) e pubblicò online una breve autobiografia difensiva dal titolo Confessioni di un capro espiatorio. Armano la indica come pubblicata sul sito Whymarche.com (Picciafuoco era di origine marchigiana). Oggi non ci sembra sia più reperibile su questo sito, ma può essere letta sul forum Come Don Chisciotte.
Antonio Armano, MalEdizioni. Processi, sequestri e censure a scrittori e editori in Italia dal dopoguerra a oggi, anzi domani, Milano, Rizzoli, 2014.
Collocazione: 20. P. 1590