LE VICENDE DELL’ACQUISIZIONE
Era nota agli studiosi la meravigliosa collezione di libri rari attinenti all'astrologia posseduta dal duca Massimo di Roma: ora, essendo morto il duca don Mario, la splendida collezione andrà in vendita e sarà posta all'asta dal libraio Rossi in Roma, a cominciare dal 18 del c. mese. Nella libreria Massimo si contengono ben quattordici incunabuli bolognesi della più grande rarità, non posseduti dalla nostra biblioteca e per la più parte ignoti a tutti i bibliografi. La Biblioteca non troverà mai più occasione simile, come non ne ebbe negli ultimi anni, per recare alla sua collezione più importante un contributo di tanta rarità.
Così scriveva in una lettera del 7 gennaio 1909 - indirizzata a Napoleone Masetti, capo dell'ufficio Pubblica Istruzione del Comune di Bologna - Albano Sorbelli, direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio dal 1° ottobre 1904 (1). Durante i quasi quarant'anni della sua direzione (rimase in carica fino al 30 aprile 1943) dedicò risorse, attenzioni e cure davvero speciali a quella che definì "la nostra bella collezione d'incunabuli sia bolognesi che d'altre città", riuscendo ad incrementarla in misura ragguardevole attraverso l'acquisto in antiquariato di molti esemplari (2).
Accadde anche per la piccola ma preziosa raccolta di pronostici, tutti provenienti dalla raccolta del duca Mario Massimo di Rignano venduta in un'asta organizzata dalla libreria antiquaria Dario Giuseppe Rossi di Roma, e giunti a far parte delle raccolte dell'Archiginnasio in tre momenti diversi fra 1909 e 1915 (3).
Dalla minuta con il rendiconto delle spese sostenute da Sorbelli "per adire all'asta Rossi del 18-19 corr. e per acquistare le rare stampe bolognesi" apprendiamo che nel 1909 riuscì a comperare nove Incunaboli, tutti pronostici, più un pronostico manoscritto e altri in edizioni successive. (4) Dei nove incunaboli, otto sono edizioni bolognesi e ben cinque sono l'unica copia sopravvissuta della rispettiva edizione, in alcuni casi neppure nota ai repertori. Sorbelli - come evidenziato nella lettera con la quale chiedeva al suo capufficio il finanziamento necessario per l'acquisto - pur avendo individuato nel catalogo dell'asta quattordici incunaboli bolognesi, non riuscì in quell'occasione ad acquistarli tutti. Si aggiudicarono gli altri sei il libraio antiquario Tammaro De Marinis e il bibliofilo bolognese Raimondo Ambrosini, che inserì gran parte delle rare edizioni nel suo Indice degli incunabuli bolognesi pubblicato nei mesi immediatamente successivi (5).
Tammaro De Marinis, che in quel periodo gestiva un'importante libreria antiquaria a Firenze in società con Vittorio Forti, nell'asta aveva acquistato un pronostico di Girolamo Manfredi (1476) e uno di Domenico Maria Novara (1488 )(6). Sorbelli si adoperò immediatamente per poterli avere per l'Archiginnasio e, infatti, dopo pochi mesi scrisse nuovamente al capufficio Masetti:
Illustre sig. Avvocato, della preziosa raccolta d'incunabuli e di edizioni rare tutte bolognesi, poste all'asta recentemente dal libraio Rossi, facevano parte due rarissimi pronostici del sec. XV, segnati ai n. 25 e 39 del catalogo (dei quali uno stampato da Baldassarre Azzoguidi e l'altro probabilmente da Platone de' Benedetti), che per infinite ragioni, le quali oralmente esposi, non potei allora a malincuore acquistare per l'Archiginnasio. I due pronostici passarono così il mare per l'Inghilterra. Dietro mia preghiera il libraio Tammaro De Marinis si è molto adoperato presso il suo cliente inglese per la restituzione all'Archiginnasio di Bologna, come alla sede naturale, dei due preziosi, anzi unici incunaboli, per lo stesso prezzo al quale furono venduti all'asta, aggiunta solo la consueta commissione del 10%, per la somma quindi di L. 520,55; ora sono lieto di comunicare [...] che la cosa è un fatto compiuto e che i due rarissimi libri sono già presso questa Biblioteca (7).
La vicenda dell'acquisizione si concluse fra 1914 e 1915, quando Tammaro De Marinis vendette a Sorbelli gli altri quattro pronostici bolognesi passati all'asta Massimo, di cui almeno tre, fra i quali la versione volgare del Pronostico di Girolamo Manfredi per l'anno 1479, sono tuttora sconosciuti ai repertori. Alla luce delle ricerche condotte, possiamo segnalare che anche questi quattro furono acquistati nell'asta del 1909, più in particolare dal collezionista bolognese Raimondo Ambrosini, come si deduce da diversi elementi che ci consentono di seguire le tracce dei preziosi opuscoli. Innanzitutto nella copia del catalogo d'asta presente nelle raccolte dell'Archiginnasio, copia donata da Sorbelli e che reca le sue annotazioni a matita evidentemente registrate proprio in occasione della vendita all'incanto, vicino alla descrizione del Pronostico di Girolamo Manfredi per l'anno 1479, il n. 26 del catalogo, leggiamo l'appunto "305 Ambr", che rimanda al prezzo e al nome dell'acquirente. (8) In secondo luogo, in una lettera del 7 dicembre 1912 indirizzata a Sorbelli, Tammaro De Marinis gli scriveva: "Prima di mettere in vendita gli incunaboli della Collezione Ambrosini da noi recentemente acquistata ci facciamo un dovere di chiederle s'ella desidera avere quelli che mancano all'Archiginnasio" (9). E, infatti, tre dei quattro pronostici (fu escluso un esemplare mutilo) appaiono nel catalogo del 1914 della libreria fiorentina Ouovrages imprimés à Bologna au XV siècle, che comprende la quasi totalità degli incunaboli della raccolta del bibliofilo bolognese, descritti dallo stesso Ambrosini nel catalogo degli incunaboli e delle rarità bibliografiche della sua collezione pubblicato a Bologna nel 1912, evidentemente poco prima di cedere tutta la raccolta al libraio antiquario (10).
L'avvocato bolognese Raimondo Ambrosini, appassionato bibliofilo e cultore della storia locale, aveva costituito una ricca collezione di manoscritti, libri a stampa, piante e vedute, che Sorbelli definì "cospicua, per la storia, la bibliografia, la letteratura, l'arte bolognese". L'importanza della raccolta era determinata anche dalla presenza di ben 130 incunaboli, dei quali almeno un centinaio bolognesi, venduti - come ricordato - al libraio De Marinis qualche anno prima della morte (11). Tale decisione è testimoniata da Sorbelli che, nel necrologio pubblicato su "La Bibliofilia", volle ricordare quanto la collezione Ambrosini fosse "ancora copiosa, nonostante che negli ultimi tempi egli vendesse più di cento incunaboli (tutti quelli che possedeva) della tipografia bolognese" (12). La raccolta, lasciata in eredità all'unico figlio maschio, Lorenzo, anch'egli avvocato, fu da questi venduta nel 1948 alla Cassa di Risparmio in Bologna (13).
Entrati a far parte delle raccolte dell'Archiginnasio, gli incunaboli furono inseriti da Albano Sorbelli fra le rarità bibliografiche della sala 16 e, più in particolare, nelle collocazioni contrassegnate dalle lettere maiuscole O e Q, che, insieme alla lettera P, contengono la quasi totalità degli incunaboli bolognesi. Infine Sorbelli li fece rilegare tutti nello stesso modo, ad esclusione dell'edizione sicuramente stampata a Roma rilegata con materiale diverso e assegnata a una delle collocazioni - la lettera G maiuscola - degli incunaboli non bolognesi.
La rarità dei pronostici è nota e, proprio per questo, è opportuno tentare di trovare la ragione per cui quelli dell'Archiginnasio sono rimasti fino ad oggi sconosciuti ai repertori che non li censiscono o, addirittura, ignorano l'esistenza dell'edizione. Più in particolare, il riferimento è all'IGI, dove sono descritte solo quattro edizioni su quindici e, di queste quattro, tre soltanto riportano la localizzazione della Comunale di Bologna. La spiegazione va cercata nella storia del rapporto fra Sorbelli e il censimento degli incunaboli delle biblioteche italiane, proposto dal direttore dell'Archiginnasio fin dal 1908 e avviato soltanto dopo il 1931, anno di istituzione del Centro nazionale di informazioni bibliografiche al quale venne affidata, insieme ad altri lavori bibliografici, la cura dell'Indice Generale degli Incunaboli. Della raccolta di incunaboli dell'Archiginnasio, però, il censimento rilevò soltanto gli esemplari descritti da Sorbelli nell'indice sommario pubblicato nel 1908 e poi in quello aggiornato che iniziò a uscire nella rivista "L'Archiginnasio" nel 1933 interrompendosi nel 1940 con la lettera L (14). I due indici, quindi, non potevano comprendere gli incunaboli acquistati fra 1909 e 1915, ad eccezione di quello di Antonio Arquato e IGI in effetti lo segnala insieme a due dei pronostici di Girolamo Manfredi, che erano stati descritti nel 1930 da Tommaso Accurti.
NOTE
(1) Minuta di lettera di Albano Sorbelli (Fanano, 2 maggio 1875 - Benedello, 22 marzo 1944) in Biblioteca dell'Archiginnasio (d'ora in poi BCABo), Archivio, Carteggio amministrativo anno 1909, tit. II, prot. 11. Anticipazioni di questa ricerca in Incunaboli. Antichi libri a stampa dal mercato antiquario alla Biblioteca dell'Archiginnasio, mostra a cura di Anna Manfron, Bologna, Biblioteca dell'Archiginnasio, 16 settembre-23 ottobre 2010, http://badigit.comune.bologna.it/mostre/incunaboli/bacheca6/htm.
(2) La citazione in ALBANO SORBELLI, Relazione del Bibliotecario al signor Assessore per la Pubblica Istruzione. Anno 1909, "L'Archiginnasio", V (1910), (pp. 69-100), 73.
(3) Catalogue de la bibliothèque de feu le duc D. Mario Massimo de Rignano, Rome, Dario G. Rossi, 1909 (Roma, Forzani e C. tipografi del Senato) con, nella pagina contro il frontespizio: "La vente aura lieu du lundi 18 au jeudi 28 Janvier 1909 à cinq heures précises Rue Bocca di Leone, 25, au premier (Palais Negroni-Caffarelli, coin Rue Condotti) sous la direction de mr. Dario G. Rossi, libraire". Vedi anche GIANNA DEL BONO, Storia delle biblioteche fra Settecento e Novecento. Saggio bibliografico. I cataloghi di biblioteca nella collezione Diomede Bonamici (Biblioteca nazionale centrale, Firenze), Manziana, Vecchiarelli, 1995, pp. 301-302.
(4) Il manoscritto è il pronostico di Girolamo Manfredi per l'anno 1493; è conservato fra i manoscritti bolognesi dell'Archiginnasio con segnatura di collocazione B.2517. In BCABo, Archivio, Carteggio amministrativo, anno 1909, tit. II, prot. 11, il rendiconto delle spese allegato alla minuta di lettera di A. Sorbelli, cit.; qui anche l'indicazione dei volumi acquistati attraverso il riferimentoal rispettivo numero nel catalogo dell'asta, e l'informazione che il "viaggio d'andata e ritorno Bologna-Roma in 2° classe" costò 62,50 lire e che la spesa per l'"alloggio all'albergo S. Chiara per tre notti e il vitto per quattro giornate (dal 17 gennaio al 20)" ammontò a 34,50 lire, arrivando a un totale di 2.253,30 lire, compreso il costo dei volumi.
(5) RAIMONDO AMBROSINI, Indice degli incunabuli bolognesi, "L'Archiginnasio", IV (1909), pp. 50-58, 89-102. Il criterio descrittivo è quello dell'elenco sintetico redatto secondo i criteri proposti da Sorbelli durante l'VIII Riunione della Società Bibliografica Italiana che si svolse a Bologna nel 1908 per la realizzazione dell'Indice generale degli incunaboli delle Biblioteche d'Italia ed esemplificati nel suo Indice degli incunabuli della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, "L'Archiginnasio", III (1908), pp. 81-100; 176-196. In proposito vedi ANNA MANFRON, Luigi Frati e Albano Sorbelli: due direttori per un catalogo. Dall'Archiginnasio di Bologna al censimento nazionale degli incunaboli, in *Tra i libri del passato e le tecnologie del presente. La catalogazione degli incunaboli, a cura di Lorenzo Baldacchini e Francesca Papi, Bologna, Compositori, 2011, pp. 89-128.
(6) Tammaro De Marinis (Napoli, 23 marzo 1878 - Firenze, 5 settembre 1969), libraio antiquario a Firenze dal 1904 al 1924, bibliofilo, collezionista, fu autore di cataloghi e di importanti pubblicazioni bibliografiche. Il suo nome è legato alla commercializzazione di intere raccolte librarie e di pezzi di eccezionale rarità, come la Bibbia di Borso d'Este, che contribuì a far rientrare in Italia. Nel 1925 e nel 1929 donò all'Archiginnasio prima 122 volumi manoscritti dei secoli XVII e XVIII, poi 234 volumi miscellanei formati da rare edizioni bolognesi stampate fra XVI e XVIII secolo, tutti provenienti dalla libreria bolognese dei principi Spada.
(7) BCABO, Archivio, Carteggio amministrativo, anno 1909, tit. II, prot. 140, minuta di lettera di Albano Sorbelli a Napoleone Masetti, capo ufficio di Pubblica Istruzione del Comune di Bologna, datata 19 marzo 1909.
(8) La copia del Catalogue de la bibliothèque de feu le duc D. Mario Massimo de Rignano, cit., che reca l'ex dono di A. Sorbelli, è conservata in Archiginnasio con segnatura di collocazione: 15. Bibliografia. Cart. H, n. 6.
(9) BCABo ,Archivio, Carteggio amministrativo, anno 1912, tit. II, prot. 793, lettera di Tammaro De Marinis ad A. Sorbelli, datata 7 dicembre 1912.
(10)I pronostici sono i numeri 68, 103 e 104 del catalogo Ouvrages imprimés à Bologna au XV siècle, Florence, Librairie ancienne T. De Marinis & C., 1914, che descrive 104 incunaboli bolognesi dei quali pochissimi non compaiono nella collezione Ambrosini descritta in Indice degli incunabuli, dei libri più rari e della musica della Biblioteca bolognese di Raimondo Ambrosini in Bologna nella casa in via Rolandino n 2, Bologna, Coop. Tip. Mareggiani, 1912, dove i pronostici sono i numeri 20, 66, 112 e 113.
(11)Raimondo Ambrosini (Barbiano di Bologna, 19 luglio 1855 - Bologna, 19 maggio 1914), che dal 1893 al 1902 fece parte del Consiglio Comunale tra la minoranza cattolica, esercitò con successo la professione forense. Ciò gli consentì di raggiungere una certa agiatezza e quindi di acquisire una ricca raccolta di libri e documenti interessanti per i suoi studi di storia locale. La decisione della vendita della raccolta di incunaboli è forse da mettere in relazione con i sintomi della malattia che poi gli fu fatale, sintomi che nel ricordo della figlia Bianca iniziarono a manifestarsi nel 1911: BIANCA AMBROSINI, Alla cara memoria dell'avvocato Raimondo Ambrosini, Bologna, Tip. Neri, 1915, p. 27.
(12)ALBANO SORBELLI, Necrologio. Raimondo Ambrosini, "La Bibliofilia", XVI (1914-1915), pp. 239-240.
(13)In B. AMBROSINI, Alla cara memoria dell'avvocato Raimondo Ambrosini, cit., pp. 39-41 leggiamo la trascrizione di alcune parti del testamento e, in particolare "Al mio caro figliolo Lorenzo lascio a titolo di prelegato la mia libreria, tutte le carte e tutte le cose di studio". Passato in proprietà alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, il fondo Ambrosini è uno dei più importanti della Biblioteca d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale gestita dalla società strumentale Museo della città di Bologna.
(14)Per lo stato delle segnalazioni degli esemplari dell'Archiginnasio nell'IGI vedi A. MANFRON, Luigi Frati e Albano Sorbelli ..., cit., pp. 97-128. Inoltre cfr. Indice degli incunabuli della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, cit. e Index librorum saeculo XV impressorum qui in Civica Bibliotheca Bononiensi Archigymnasii adservantur, a cura di Albano Sorbelli, "L'Archiginnasio", XXVIII (1933), pp. 145-157, 292-322; ivi, XXIX (1934), pp. 91-100, 434-437; ivi, XXXI (1936), pp: 140-147, 225-242; ivi, XXXII (1937), pp. 211-227; ivi, XXXIII (1938), pp. 43-57, 231-246; ivi, XXXIV (1939), pp. 20-42, 254-268; ivi, XXXV (1940), pp. 43-50, 214-226. Qualche anno dopo fu pubblicata un'ulteriore porzione dell'indice, fino alla lettera Ma: Index,cit., a cura di Alberto Serra Zanetti, ivi, XLIV-XLV (1949-1950), pp. 88-105.